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Calcio popolare nel regno di Fife

L’East Stand dell’East End Park gremito dai tifosi degli Hearts

Anche oggi parliamo della stagione 2013/14 degli Hearts, e stavolta il motivo è la gara amichevole giocata all’East End Park di Dunfermline contro la squadra locale, il DAFC, nel luglio 2013.

L’East End Park è un bello stadio che sorge nella parte est di Dunfermline. Dietro il North Stand, che corre parallelo al Main Stand, si trova il grande cimitero della cittadina che si può vedere proprio dal Main Stand. Lo stadio è stato aperto nel 1885 (anno di fondazione del DAFC) ma è diventato uno stadio con tutti posti a sedere solo negli anni novanta, con una capienza nominale di 11,480 spettatori.

Il North Stand dell’East End Park

Quel giorno erano presenti 4,538 spettatori e la stragrande maggioranza erano tifosi degli Hearts. L’ingresso della gara era stato fissato in £10 e la gara amichevole era la prima edizione della Fans’ Cup 2013 (la seconda e finora ultima si giocò nel 2015 tra Albion Rovers e Hearts), un torneo organizzato da Supporters Direct Scotland con l’intento di celebrare il coinvolgimento dei tifosi nella gestione dei club.

Quella stagione, che come ormai saprete si aprí con gli Hearts in amministrazione, penalizzati con -15 punti in classifica e di fatto già retrocessi ancora prima che la palla iniziasse a rotolare, si era aperta il 9 luglio con una sconfitta (5-1) contro la Dinamo Bucarest al Leigh Sport Village, centro sportivo situato nella Greater Manchester e che il prossimo anno ospiterà gare dell’Europeo femminile di calcio.

Ingresso in campo delle squadre

La seconda gara amichevole della pre-season era invece in programma quattro giorni più tardi, sabato 13 luglio, contro il Dunfermline Athletic FC la cui situazione finanziaria era, in quel periodo, non molto diversa da quella dei Jambos.

Una settimana prima della gara, il 5 luglio, Pars United (organizzazione di tifosi formatasi con l’intento di salvare il club dalla liquidazione, obiettivo centrato poi nell’ottobre di quell’anno) era stato designato come la scelta preferita dall’amministratore (KPMG) cui affidare le sorti del club.

Il muro dei tifosi dietro il Norrie McCathie Stand, lo stand dei tifosi del DAFC

Il tentativo di Pars United di salvare il club andò a buon fine ma l’essere entrati in amministrazione nel marzo 2013, a stagione in corso, costò ai Pars 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2012/13 che si chiuse con la retrocessione nell’allora Scottish Division Two dopo i playoffs (quella che, nella stagione 2013/14, sarebbe stata conosciuta come League 1).

Per gli Hearts, invece, era la Foundation of Hearts la protagonista del tentativo di salvataggio del club. Anche quel tentativo andò a buon fine e dopo otto anni, il 30 agosto, Ann Budge (attuale proprietaria dei Jambos) passerà alla Foundation of Hearts la maggioranza delle quote del club, rendendo gli Heart of Midlothian FC il più grande “fan owned based club in Britain”.

Una fase di gioco del match vinto dagli Hearts (1-2 risultato finale)

Tornando indietro nel tempo, in quel luglio 2013 la situazione per i Jambos, come detto, era tutt’altro che allegra. La rosa, ridotta davvero all’osso, era scesa in campo agli ordini di Gary Locke ed era riuscita a strappare una buona vittoria (1-2) ma era chiaro a tutti i presenti (coi tifosi degli Hearts che avevano riempito il settore ospiti) che la gara più importante si stava ancora giocando al di fuori del rettangolo di gioco.

I tifosi degli Hearts al termine della gara

Sono contento di poter raccontare una storia andata a buon fine per entrambe le protagoniste. Il DAFC gioca adesso in Championship e ha tutte le carte in regola per fare una stagione interessante, mentre gli Hearts hanno raccolto due vittorie consecutive in Premiership e, nonostante la loro avventura in League Cup sia già terminata, domenica contro l’Aberdeen possono puntare al terzo successo di fila.

Il programma della gara tra Dunfermline Athletic FC e Hearts

Dunfermline è una cittadina che sorge nel “Kingdom of Fife”, ad una mezz’ora di treno da Edimburgo e facilmente raggiungibile anche con pullman locali. La stazione di riferimento per il centro cittadino e per lo stadio è Dunfermline Town e non Dunfermline Queen Margaret, che si trova più ad est ed è di fatto la stazione per l’ospedale.

Se si sceglie di viaggiare in treno, approfittando del fatto che si passa sul meraviglioso Forth Bridge, quando si scende alla stazione bisogna attraversare il parco pubblico per arrivare in centro o allo stadio, mentre la stazione dei bus (arrivando in bus/pullman da Edimburgo, si passa sul ponte carrabile sul fiordo e si può comunque ammirare il Forth Bridge da fuori) è di fatto in centro.

Uno scorcio della Dunfermline Abbey

L’attrazione del posto è la Abbey, costruita nel XVI secolo e, seppur in rovina, davvero merita una visita. Nella zona attorno alla Abbey era stato sepolto anche Robert The Bruce, il re scozzese entrato nella leggenda con la vittoria di Bannockburn.

Il Palace adiacente alla Abbey è spesso chiuso, anche quando siamo riusciti a visitare la Abbey approfittando di biglietti gratuiti emessi in occasione della festività di St Andrew (il 30 novembre), non siamo riusciti a visitarlo.

Ci sono altri luoghi interessanti, come la St Margarets Cave e la casa-museo di Andrew Carnegie, milionario industriale e filantropo emigrato negli Stati Uniti e che ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo della sua città natale.

Nelle mie due visite a Dunfermline non ho avuto modo di visitare questi ultimi due luoghi ma ci sarà modo di colmare la lacuna una volta che questa maledetta pandemia sarà definitivamente un ricordo lontano e spiacevole.

Saluti da Dunfermline

Author:

Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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