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Ha’way the Loch Ness Drogba!

La maglia del Sunderland AFC con nome e numero di Ross Stewart, l’attaccante scozzese rinominato The Loch Ness Drogba dai fans dei Black Cats

Ieri, dopo oltre due mesi, sono riuscito finalmente a tornare on the road e, nonostante diverse peripezie per raggiungere la destinazione finale – e per tornare a casa, con due treni cancellati, uno sciopero della Metro che ci lasciava pochissimo tempo al termine della partita per prendere uno degli ultimi treni e un po’ di corsa fatta qua e là – e il risultato finale del match, posso dire con assoluta certezza di aver avuto davvero una bella giornata.

Oltretutto riuscire comunque a viaggiare il giorno dopo una della più violente tempeste mai abbattutesi sull’isola, tanto da costringere il MetOffice a dichiarare una rarissima allerta rossa, è un fatto al confine tra l’incoscienza e la dedizione assoluta ma in due anni di pandemia ho imparato, tra le altre cose, a cogliere ogni occasione che capita.

Destinazione finale del nostro viaggio di ieri ero lo Stadium of Light, casa del Sunderland AFC (la squadra che abbiamo scelto come nostra squadra inglese, per via del soprannome, i Black Cats, e per altri motivi piuttosto inusuali per i più) che sfidava, in uno scontro d’alta classifica, gli MK Dons.

Ora, va detto subito che per una franchigia (questo sono, i Milton Keynes Dons, nati nel 2004 quando comprarono il titolo sportivo del Wimbledon) non ho nessuna simpatia e avrei davvero fatto a meno di vederli dal vivo, ma ieri era l’unico sabato in cui avrei potuto viaggiare in direzione sud nei prossimi mesi quindi diciamo che non avevo molto spazio per scegliere l’avversaria di turno da vedere – avevamo i biglietti per la gara contro lo Shrewsbury nel marzo 2020 ma, come immagino ormai tutti sappiamo, quel match fu cancellato.

Il match programme della gara di ieri

In questo blog parlo di calcio scozzese e la sorte ha voluto che i Black Cats abbiano non solo uno dei loro migliori attaccanti in rosa ad essere nato oltre il Vallo di Adriano, ma da un paio di settimane anche il manager.

Si tratta di Alex Neil, che nel 2014 aveva guidato l’Hamilton Academical alla promozione in Scottish Premiership (battendo, nella finale playoff, gli Hibs ai rigori ad Easter Rd e costringendoli a scendere in Championship ‘with the big team’, gli Hearts, retrocessi a causa del -15 di penalizzazione inflitto dalla SPFL dopo essere entrati in amministrazione). Più di recente era riuscito a portare in Premier League il Norwich, prima di guidare il Preston North End per qualche stagione, ed è arrivato in riva al fiume Wear al posto di Lee Johnson, che ha pagato carissima la sconfitta (6-0) patita a Bolton e il pessimo momento di forma dei Black Cats.

Black Cats

Momento che, purtroppo, è continuato anche ieri con la sconfitta (1-2) casalinga, la quarta nelle ultime cinque partite che ha anche visto il Sunderland uscire dalla zona playoff.

Tornando a noi, il Sunderland ha adesso qualche partita per cercare di salvare la stagione e arrivare almeno ai playoff ma credo che, salvo un’impresa non impossibile ma a questo punto davvero difficile, i Black Cats saranno costretti ad un’altra stagione nella terza serie della pyramid inglese. L’arrivo di Jermaine Defoe aveva scaldato gli animi, ma anche ieri pomeriggio oltre 30mila spettatori erano presenti allo Stadium of Light, segno che il SAFC ha un seguito passionale che merita davvero ben altri scenari.

Uno dei migliori in campo ieri per contributo in termini di sacrificio e impegno, oltre ad aver marcato il goal del momentaneo pareggio, è stato proprio Ross Stewart che continua, nonostante le evidenti difficoltà affrontate dalla squadra, a dare segnali positivi.

“I’ve been told about the nickname,” ha detto Stewart in un’intervista concessa al The Northern Echo, quotidiano regionale con sede a Darlington che copre l’area del Nord Est d’Inghilterra, grosso modo dal Tyne and Wear al Teesside e sconfinando in North Yorkshire. “A few of the lads have had a bit of banter with it. I love it though, I think it’s a cracker. Whoever came up with it deserves a bit of credit. I’ve certainly been called worse, on and off the pitch. I’m happy to go with it.”

Ha’way The Lads, sulla maglia, sugli spalti, ovunque – e comunque

Il nickname, il soprannome di cui parla Stewart è The Loch Ness Drogba, come lo chiamano i tifosi dei Black Cats facendo riferimento alla provenienza (arriva infatti dal Ross County, squadra di Dingwall che si trova nelle Highlands a poche miglia dal Loch Ness) e alla prolificità.

Ross Stewart era arrivato in riva al fiume Wear nel gennaio 2021, in piena pandemia, dal Ross County come alternativa in attacco per i Black Cats che cercavano una via d’uscita dal pantano della League One. L’attaccante si è ambientato subito benissimo a Sunderland ed è riuscito a prendersi la maglia da titolare a suon di goal, nonostante i biancorossi siano, anche in questa stagione, in una posizione tutt’altro che felice.

Se i Black Cats vogliono continuare a lottare per conquistare un posto nei playoff dovranno cercare di mettere in campo prestazioni migliori di quella vista ieri, soprattutto dal punto di vista del carattere, ma avranno davvero bisogno dei goal di Stewart. Io intanto mi sono preso la sua maglia, facendo un mix’n’match tra questa stagione (numero 14) e la scorsa (la maglia, la prima griffata Nike dopo anni) e sono pronto a sfoggiarla se riuscirò a tornare ancora in riva al Wear prima del termine della stagione.

Ha’way The Loch Ness Drogba quindi, e mon the Black Cats – nulla è davvero impossibile, anche quando sembra davvero molto difficile.

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Inizia la rincorsa alla Coppa del Mondo della Scozia maschile

Riuscirà la Scozia maschile, dopo aver centrato la qualificazione alla fase finale dell’Europeo, a ripetersi tornando al Mondiale?

Con l’inizio della vendita dei biglietti (al momento riservata agli iscritti allo Scotland Supporters Club e solo in forma di “mini-abbonamento” per le quattro prossime gare casalinghe), da ieri è idealmente iniziata la lunga rincorsa della Scozia maschile verso un posto alla fase finale della Coppa del Mondo – da cui manca dal lontanissimo 1998.

Bella iniziativa, quella della Scottish FA, che ha deciso di emettere abbonamenti in cui sono incluse quattro gare, ovvero la semifinale del play off qualificazione per il mondiale contro l’Ucraina (in programma giovedì 24 marzo, se la Scozia vincerà andrebbe a giocarsi la finale in trasferta contro Austria o Galles) e le tre gare casalinghe della UEFA Nations League che vedranno i ragazzi di Steve Clarke sfidare Ucraina (di nuovo), Armenia e Repubblica d’Irlanda dopo essere stati sorteggiati nel gruppo B1.

Anche i prezzi sono davvero ‘popolari’, perché quattro gare nelle curve costano £72 per i soci del SSC (£18 a partita, un prezzo molto più basso di molte gare di Championship), mentre nei due settori laterali (Nord e Main Stand) si accede con £92 (un risparmio di £20 rispetto ai prezzi per i non membri che avranno modo di acquistare i tagliandi rimasti dal 28 febbraio).

Non si conosce ancora la tempistica per la presentazione delle nuove divise da gioco, con cui la Scozia potrebbe affrontare le prossime gare. Possibile che l’attuale maglia (non ancora entrata in saldo, segnale che non è ancora stata decisa la sua data finale) possa essere indossata anche per il play off e che la nuova maglia uscirà solo dopo, in caso di eventuale qualificazione al Mondiale.

Nel frattempo la SFA ha anche annunciato che la prossima gara casalinga della rappresentativa U21, contro la Turchia, si giocherà al Tynecastle Park venerdì 25 marzo con kick off fissato per le 7.05pm. Va ricordato che alle gare dell’U21 e della Scozia Femminile i membri del SSC hanno accesso compreso nella membership.