Posted in 500 miles, Hearts, SWPL1

Sei punti e più di un rimpianto nelle prime tre gare stagionali delle Hearts Women, tra Hamilton ed Oriam

Katie Lockwood batte un calcio d’angolo nel secondo tempo del match tra Hamilton Accies Women e Hearts Women, che ha aperto la stagione 2023/24 di SWPL1

La stagione 2023/24 ha tutte le caratteristiche adatte per essere quella della definitiva consacrazione delle Hearts Women tra le grandi del calcio scozzese al femminile.

La conferma di coach Eva Olid e il modo in cui il club si è mosso sul mercato estivo lasciano davvero ben sperare che le Jambos potranno come minimo confermare l’ottimo risultato raccolto lo scorso anno, il quarto posto in classifica di SWPL1, con l’ambizione di migliorarlo.

Dopo i buoni riscontri avuti nelle amichevoli pre-campionato, la stagione delle Hearts Women si è aperta domenica 13 agosto al New Douglas Park di Hamilton – noto come ZLX Stadium al momento, per ragioni di sponsor.

Il cancello tra North e West (main) stand del New Douglas Park di Hamilton

Ho un rapporto particolare con l’Hamilton Academical FC, nel senso che nei miei quasi dieci anni di vita in Scozia, era l’unico club (maschile, ma vale anche per il femminile) ad aver giocato nella massima serie che non ero mai riuscito a vedere dal vivo.

Lo scorso anno, non ero riuscito ad andare ad Hamilton per diverse ragioni e mi ero perso uno dei goal della stagione messi a segno da Katie Rood (Roodie!!), la giocatrice la cui maglia home, tra l’altro, avevamo deciso di sponsorizzare – decisione fantastica, che abbiamo deciso di ripetere anche quest’anno come sponsor della maglia away di Cailin Michie, visto che purtroppo a causa del brutto infortunio Roodie non giocherà quest’anno.

La maglia di Katie Rood, autografata dalla giocatrice neozelandese, di cui siamo stati proud sponsors nella scorsa stagione

Mentre quando le Hearts avevano ospitato le Accies ad Oriam, ero a Manchester per il mio secondo WSL Big weekend. Per quanto riguarda invece la maschile, che avevo imparato ad apprezzare il giorno in cui si erano salvati, dopo i calci di rigore ad Easter Rd, in Premiership a spese degli Hibs (Schadenfreude, lo so, ma il calcio vive anche di questo!) non ero invece semplicemente mai riuscito ad organizzarmi ed ero sempre impegnato, per un motivo o l’altro, ogni volta che sfidavano gli Hearts.

Insomma, domenica 13 agosto avevo deciso che sarebbe stato il giorno in cui questa lacuna andava colmata. Lo stesso giorno, a Glasgow, è previsto il mondiale su strada femminile con circuito cittadino e siccome viaggiando coi mezzi, da Edimburgo uno deve necessariamente andare a Glasgow per poi raggiungere Hamilton, la cosa aveva richiesto (ovviamente!) una preparazione particolare.

Un momento della gara femminile su strada del mondiale di ciclismo

Dopo aver vagliato tutte le ipotesi, avevo deciso che il bus 900 era il mezzo ideale per andare da casa a Glasgow, ma andava preso in tempo per arrivare a Glasgow prima che le cicliste, che sarebbero partite da Loch Lomond chiudendo con cinque giri in città, arrivassero appunto a Glasgow.

Prima parte del viaggio che scorre via liscia e decisamente sopra ogni più rosea previsione, perché non solo riesco a vedere la corsa, ma addirittura due giri prima di portarmi a Glasgow Central per la seconda parte della giornata.

Il New Douglas Park, infatti, si trova a poco meno di cinque minuti a piedi dalla stazione di Hamilton West e ci si arriva con un treno che fa parecchie fermate in Lanarkshire (e che ha come destinazione finale Motherwell, dove quel giorno gli Hibs – uomini – sfidavano gli Steelmen).

Squadre schierate al centro del campo prima del kick off della nuova stagione di SWPL1

Arrivo in stazione senza particolari problemi e allo stadio con più di trequarti d’ora sul calcio d’inizio, cosi ho anche tempo di fare un paio di foto da fuori alla struttura per marcare l’occasione. Lo stadio è come me lo aspettavo, due stand (uno laterale, uno dietro la porta riservato agli ospiti ma quel giorno solo il main stand era aperto) in cemento, uno “temporaneo” lungo la linea laterale di fronte al main stand e solo un lungo a alto cancello dietro la porta sulla destra – fattore che rende il posto particolare ma non del tutto insolito, perché anche il Firhill Stadium, per esempio, ha solo tre stand.

Il main stand del New Douglas Park, visto da fuori

Le Hearts Women giocano con la nuova divisa da trasferta, rosa (molto bella), mentre le Hamilton Accies indossano la consueta maglia a strisce orizzontali biancorosse. La partita è, fin da subito, a senso unico e le Hearts, con due goal per tempo, si prendono vittoria (0-4) e primi tre punti stagionali.

Una settimana più tardi, quando ho potuto orgogliosamente sfoggiare il mio abbonamento per la prima volta (per il primo anno, infatti, le Hearts Women hanno aperto la campagna abbonamenti e non potevo non approfittarne), le Jambos ospitano ad Oriam il Dundee United nella prima gara di un trittico che le vede sfidare anche Rangers Women (mercoledì 23 agosto, ancora in casa) ed Aberdeen Women (in trasferta, domenica 27 agosto).

Il mio abbonamento

Il Dundee United, sceso in campo con la bella maglia da trasferta (verde con “chevron” bianco a celebrare il passato come Dundee Hibernian, nome con cui il club è stato fondato nel 1909 e cambiato solo nel 1923) gioca come mi aspettavo ma, confermando anche qui le mie aspettative, le Hearts trovano il modo di scardinare la difesa avversaria e chiudere il match con un tranquillo 3-0.

Hearts Women e Dundee United Women prima del kick off

Il turno infrasettimanale vedeva le ragazze di coach Olid impegnate, per la prima volta in stagione, contro una delle Big-3 di Glasgow. Le Rangers Women, infatti, nonostante abbiano perso giocatrici importantissime in estate (come Sam Kerr, passata al Bayern München), restano comunque una delle favorite per la vittoria del titolo ed arrivano nella capitale con il chiaro intento di tenere aperta la striscia positiva fatta di due vittorie (contro Spartans ed Aberdeen), undici goal segnati e solo due concessi.

Arrivo ad Oriam con le squadre già in campo da cinque minuti, a causa di un mio errore di giudizio e del traffico infernale che, col mix di orario di punta per il rientro da lavoro e i festival (Fringe e Book festival) ancora in pieno svolgimento, è ahimè molto comune in agosto ad Edimburgo.

A differenza del match dello scorso anno contro il Partick Thistle, però, stavolta non mi perdo nessun goal e le squadre vanno a riposo sullo 0-0 al termine di un primo tempo molto equilibrato – con le Hearts che si sono viste annullare un goal, messo a segno da Georgia Timms, per fuorigioco dell’attaccante inglese.

Le Hearts Women difendono un corner nel 1T del match contro le Rangers Women

Nella ripresa le Rangers passano in vantaggio e trovano il raddoppio poco dopo, grazie ad un errore difensivo delle padrone di casa. Le Hearts stavolta non mollano. Anzi, tornano a macinare gioco e mettono alle corde la difesa ospite, andando in più di un’occasione vicinissime al goal e trovandolo solo una volta con un gran destro da fuori area di McGovern, uno dei volti nuovi e già titolare inamovibile al centro dell’attacco maroon.

Finisce 1-2 e arriva la prima sconfitta stagionale, davvero immeritata ma che dà comunque un’idea chiara sui progressi fatti in questi primi mesi dalle Hearts Women. Lo scorso anno, è vero, erano arrivati due pareggi contro le Rangers ma la gestione generale delle gare era molto diversa. Eva Olid sta plasmando la squadra a sua immagine, bisogna cercare di continuare a crescere nelle prossime uscite (Aberdeen e Glasgow City away, prima di giocare al Tynecastle Park contro le Hibs) e arrivare alla prima pausa internazionale con più punti possibile a referto. La stagione è lunghissima e non ho dubbi, sarà piena di soddisfazioni viste le premesse.

Il tramonto durante il secondo tempo di Hearts Women v Rangers Women ad Oriam
Posted in Europe, Hearts

European nights in Gorgie are back – per quanto, lo scopriremo solo settimana prossima

I match programme delle due gare europee

Il quarto posto nella classifica di Scottish Premiership, alla fine della stagione 2022/23, non aveva garantito agli Hearts la sicurezza di giocare in Europa almeno per tutto l’autunno, come successo l’anno prima, ma aveva comunque permesso ai Jambos di qualificarsi per il terzo turno preliminare di UEFA Europa Conference League.

Il sorteggio ci ha regalato un avversario dal passato piuttosto importante ma con un presente difficile, il Rosenborg BK di Trondheim, cittadina norvegese dove squadre del calibro di Juventus e Milan, solo per fare alcuni nomi, erano solite viaggiare per gare di Champions League tra i Novanta e gli 00s.

Per gli Hearts, che stanno disperatamente cercando di ricostruirsi una credibilità sul palcoscenico europeo, un cliente comunque scomodo ma che permetteva, allo stesso tempo, di testare sul campo gli insegnamenti appresi lo scorso anno nella fase a gironi della terza competizione europea per importanza.

La coreagrafia organizzata nel Gorgie Stand per il match contro il Rosenborg

L’andata, in Norvegia, era stata un mezzo disastro salvato dal goal di capitan Shankland. 2-1 per i bianconeri il risultato finale, col ritorno previsto al Tynecastle Park per giovedì 17 agosto (kick off alle 7.45pm).

Biglietti in vendita prima per gli abbonati, poi libera per tutti e molti posti erano rimasti disponibili quindi, ovviamente, ne ho approfittato per prenotarne uno nel Gorgie Stand. Arrivo allo stadio a piedi, da casa, in circa quarantacinque minuti ed entro con altrettanti minuti di anticipo sul kick off. L’atmosfera è fin da subito bella, si sente che i tifosi, quella sera, hanno voglia di essere il dodicesimo uomo in campo e i Gorgie Ultras accolgono le squadre in campo con una bella coreografia.

Gli Hearts devono solo vincere, ma dopo cinque minuti sono già sotto di un goal. Nonostante questo, si sente, come detto, che questa serata ha qualcosa di speciale e Shankland, ancora lui, pareggia poco dopo fissando il risultato sull’1-1 con cui si va a riposo.

Il tabellone luminoso col risultato finale del match tra Hearts e Rosenborg

Il vantaggio on aggregate del Rosenborg viene neutralizzato ad inizio ripresa, grazie ad un goal di Cammy Devlin, abile nel tap-in vincente dopo che il portiere dei norvegesi si era superato per impedire al tiro di Boyce di gonfiare la rete.

La gara, con la “serie” sul 2-2, rallenta anche e soprattutto perché si capisce che entrambe le squadre hanno paura di sbagliare, concedendo un vantaggio all’avversaria che, a questo punto, sarebbe molto probabilmente decisivo ai fini della qualificazione.

Si entra cosi nel recupero, quando Devlin (ancora lui), arriva al limite dell’area e decide di tirare in porta. La palla viene deviata dall’intervento maldestro di un difensore, che spiazza il portiere, e finisce in rete per il 3-1 di serata, il 4-3 on aggregate che permette ai Jambos di portarsi ad un passo dalla seconda apparizione consecutiva alla fase a gironi.

Nemmeno il tempo di rendersi conto del risultato ottenuto che, una settimana più tardi, gli Hearts ospitano il PAOK FC in Gorgie per l’andata del playoff. Chi perde la serie chiude qui la sua avventura europea, non come lo scorso anno che il terzo posto in classifica di Premiership aveva mandato i Jambos al playoff di Europa League che prevedeva, per la sconfitta (gli Hearts, appunto, contro l’FC Zürich) il paracadute della Conference League.

Da Salonicco arrivano meno tifosi di quanti me ne aspettassi, in verità, ma la prestazione sugli spalti è davvero del livello per cui i greci sono conosciuti. Per quanto riguarda il tifo di casa, invece, almeno un passo indietro rispetto al match contro il Rosenborg che credo sia anche dovuto al fatto che, giovedì 24 agosto, si giocava la gara di andata, decisiva ma fino ad un certo punto.

Un momento di Hearts v PAOK

Arrivo ancora al Tynecastle Park a piedi e con buon anticipo, come al solito, pronto per vedere cosa gli Hearts avrebbero fatto contro una squadra molto più abituata di loro a certe gare e che, nel loro cammino fino in Gorgie, avevano eliminato il Beitar Gerusalemme e l’Hadjuk Split, due avversarie tutt’altro che facili da incontrare – soprattutto in trasferta,

I Jambos partono bene e dopo cinque minuti passano in vantaggio, con un rigore conquistato da Vargas (ottima la prova sull’ala del giovane attaccante del Costa Rica), convalidato dal var e trasformato dal “solito” Shankland.

Nemmeno il tempo di gioire, però, che nell’azione successiva il PAOK pareggia i conti, dal dischetto, con capitan Schwab che si fa cosi anche perdonare l’errore commesso nella propria area.

La gara rallenta bruscamente, il portiere dei greci viene chiamato in causa un paio di volte ma si vede che al Δικέφαλος va anche bene un pareggio, stasera. Gli Hearts, invece, sanno che per arrivare a Salonicco con concrete speranze di passare il turno devono vincere in casa.

Ci provano, sbagliando anche molto, ma senza fortuna e si vedono anche annullare il goal del nuovo vantaggio dal var per un fuorigioco millimetrico di Shankland. Con poco più di venti minuti sul cronometro sono invece i greci, con Živković da fuori area, a trovare il goal del vantaggio. I Jambos ci provano ancora, nonostante il goal li abbia colpiti nel morale, ma senza riuscire mai davvero a rendersi pericolosi.

I Jambos lasciano il campo tra gli applausi, mentre i bianconeri sono ancora sotto il settore ospiti a celebrare la vittoria

Finisce cosi 1-2, al PAOK basterà un pareggio al Toumba Stadium per garantirsi un’altra stagione in Europa mentre gli Hearts dovranno andare a vincere in Macedonia se vorranno continuare a giocare di giovedì sera. Servirà una vera e propria impresa che, a mio modestissimo parere, non credo sia ancora nelle corde dei Jambos (ovviamente si attende cortese smentita!) ma l’importante sarà uscire da Salonicco se non con la qualificazione, almeno a testa alta.

Altrove, l’Aberdeen chiude sul 2-2 in rimonta contro gli svedesi dell’Häcken nel playoff di Europa League mentre gli Hibs sono stati battuti nettamente in casa (0-5) dall’Aston Villa nell’altro playoff di Conference League. Piccola nota “genoana”: fa molto piacere vedere che l’Union Saint-Gilloise di coach Blessin abbia vinto 2-0 contro il Lugano, portandosi ad un passo dalla fase a gironi di Europa Conference League.