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Hearts, missione “Europa League” fallita. L’FC Zürich vince anche al Tynecastle Park, per i Jambos resta la Conference League

La splendida cornice del Tynecastle Park

Gli Hearts giocheranno comunque in Europa, in questa stagione, e avrebbero giocato comunque al di là del risultato della gara di stasera, il ritorno del playoff qualificazione per un posto nella fase a gironi dell’Europa League.

La doppia sconfitta rimediata settimana scorsa (2-1, a San Gallo) e stasera (0-1, al Tynecastle Park) costringerà però i Jambos a doversi accontentare di approdare alla fase a gironi di Europa Conference League, la terza coppa europea per importanza – ma che lo scorso anno José Mourinho e l’AS Roma hanno conquistato nella finale di Tirana, celebrandola come un vero e proprio ‘major trophy’.

Insomma, per gli Hearts (che non giocavano una gara europea da sei anni, dopo la sconfitta patita nel secondo turno preliminare di Europa League contro il Birkirkara) non c’è davvero motivo di rammaricarsi o di vedere la Conference League come un ripiego, ma ovviamente c’era un po’ di delusione allo stadio, stasera, al termine del match.

Ingresso in campo delle squadre con coreografia del settore ospiti

Delusione anche comprensibile, perché se è vero che l’FCZ è più abituato a giocare gare di questo livello, non ha dimostrato nelle due gare di essere nettamente superiore agli Hearts. I campioni di Svizzera hanno però mostrato, in entrambe le gare, di avere qualcosa in più che è bastato a fare la differenza.

Tynecastle Park sold out, coi pochissimi biglietti rimasti in vendita libera (dopo aver dato, giustamente, tempo agli abbonati di garantirsi il proprio posto) andati esauriti in pochissimo tempo sabato mattina, e grande entusiasmo per una serata che, come detto, in Gorgie non si viveva da davvero troppo tempo.

Il match programma della gara

Il Tynie si è anche rifatto il trucco coi due tabelloni luminosi che, finalmente, sono stati installati in Wheatfield Stand e Main Stand (solo uno funzionava stasera, per l’altro qualche problema tecnico che ha costretto a rimandare l’esordio alla prossima gara casalinga) e in generale l’atmosfera era davvero bella.

Da Zurigo arrivano circa 250 tifosi, che canteranno per tutto l’incontro dopo aver deciso unilateralmente di scavalcare le transenne del settore loro riservato per mettersi a ridosso del campo. Una coreografia, semplice, all’ingresso in campo della squadre e poi tanto tifo, costante sventolio di bandiere, canzoni e tamburi per tutti i novanta minuti tanto che, devo ammettere, per lunghi tratti della gara la mia attenzione era tutta catalizzata su di loro più che su quanto accadeva in campo.

Il settore ospiti festeggia il goal di Rohner

Gli Hearts partono a testa bassa, l’FCZ invece si limita a contenere nei primi quarantacinque minuti mentre nella ripresa, complice anche l’inferiorità numerica dei padroni di casa (doppio giallo a Grant, primo fiscale secondo davvero stupido rimediato per essersi tuffato in area avversaria davanti all’arbitro) e l’ingresso in campo del nazionale italiano Gnonto riesce ad alzare il baricentro fino a trovare, inevitabilmente, il goal che decide gara e playoff al 79′ con Rohner che batte Craig Gordon da distanza ravvicinata.

A fine gara tutto l’FC Zürich va sotto al settore ospiti per festeggiare coi propri tifosi, mentre gli Hearts si prendono comunque gli applausi dello stadio e domani conosceranno le avversarie della fase a gironi dell’Europa Conference League.

I giocatori dell’FC Zürich festeggiano la vittoria coi propri tifosi mentre il resto dello stadio è ormai riversato nelle strade vicine
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Women’s Champions League at Petershill Park, un’altra grande serata di calcio in Scozia

L’ingresso di Petershill Park

Ieri sera, kick off 7.35pm in una delle giornate in cui il meteo scozzese ha voluto e saputo prendersi la scena con la sua migliore interpretazione di un grande classico, le “quattro stagioni in una giornata”, si è tornato a respirare grande calcio europeo al femminile anche in Scozia.

Dopo un luglio in cui l’Europeo femminile si è preso titoli di giornali e l’attenzione mediatica che merita e che, finalmente, comincia ad arrivare, il calcio scozzese femminile torna sul palcoscenico europeo col primo turno della fase di qualificazione dell’edizione 2022/23 della Women’s Champions League.

Il riscaldamento della AS Roma Femminile poco prima che l’acquazzone si scatenasse su Springburn

Con le campionesse di Scozia in carica, le Rangers, di scena in Grecia, è il Petershill Park di Springburn (Glasgow) il “place to be” per risentire le note dell’inno della Champions League. Le Glasgow City, seconde in classifica lo scorso anno in SWPL1, si sono garantite il diritto di ospitare uno dei tornei che formano la primissima fase di qualificazione per la fase a gironi della massima competizione europea di calcio di club femminile – la fase di qualificazione prevede tornei tra club “campioni” del proprio paese, e club che invece sono arrivati al secondo/terzo posto – a seconda del coefficiente UEFA del paese.

Il primo turno di qualificazione vede protagoniste 42 squadre che hanno vinto il rispettivo torneo domestico, e 16 che si sono invece piazzate, come detto, al secondo o terzo posto.

Squadre schierate al centro del campo in attesa dell’inno della Women’s Champions League

Ieri pomeriggio, con kick off alla 1pm, la giornata si era aperta con la prima semifinale tra Paris FC e Servette (squadra che aveva, lo scorso anno, eliminato le Glasgow City battendole a Cumbernauld) ma per motivi logistici e di lavoro sono stato costretto a rinunciare a questa gara. Finito il turno in ufficio, invece, mi sono imbarcato (nonostante l’ennesimo sciopero dei treni in quest’estate davvero molto calda) verso Glasgow per andare al Petershill Park a vedere la seconda semifinale, che vedeva le padrone di casa del Glasgow City FC sfidare l’AS Roma Femminile.

Era la prima volta che due squadre femminili italiane e scozzesi si sfidavano in Europa e, anche per questo, non volevo mancare quindi dopo una breve sosta al Waxy O’Connor’s per la ‘solita’ pinta di Chieftain IPA (il cui prezzo, ahimè, è però ormai fuori portata a causa della folle impennata del costo della vita quassù) sono tornato alla Buchanan Bus Station per prendere uno dei bus della First (87, 88 o 89) e dopo poche fermate sono sceso alla mia destinazione.

Una fase del secondo tempo della gara

Il Petershill Park è un impianto che si trova a nord di Glasgow e che ospita le gare casalinghe di Glasgow City, Partick Thistle Women e di altri due club maschili che partecipano alla West of Scotland League. Ha una capienza di 1,000 spettatori con 500 posti a sedere e ieri sera, dato ufficiale comunicato dal club, eravamo in 784 presenti alla partita.

Se si conta il giorno (giovedì), l’orario, il fatto che da qualche giorno qui in Scozia hanno riaperto le scuole e il meteo tutt’altro che favorevole, si capisce che il dato è davvero interessante.

Il sole splende ancora sul Petershill Park

Le squadre entrano in campo per il riscaldamento sotto un cielo plumbeo, che mezz’ora più tardi si aprirà lasciando cadere due acquazzoni clamorosi, prima che il vento (freddo) spazzi via le nuvole, con la gara che si chiude con un tramonto davvero molto fotogenico.

L’AS Roma Femminile è al debutto assoluto in Women’s Champions League e sono davvero curioso di vederla giocare, finalmente, dal vivo. Nelle ultime due stagioni è stata la più grande avversaria delle Juventus Women in Italia e vanta tra le sue fila giocatrici di fama internazionale, come Valentina Giacinti, Elena Linari, capitan Elisa Bartoli, Manuela Giugliano e Lucia Di Guglielmo che hanno preso parte, con l’Italia, alla spedizione in Inghilterra per l’Europeo, ma nella rosa ci sono anche, tra le altre, la giapponese Moeka Minami e la brasiliana Andressa.

Il gioco riprende dopo il goal dell’1-3 che ha di fatto chiuso i giochi

La gara è intensa fin dall’avvio, con le due squadre che giocano un primo tempo a ritmi elevati e con momenti quasi frenetici, andando a riposo sull’1-1. Al vantaggio della Roma con il goal di Benedetta Glionna risponde il City che, dopo qualche fase di pressione, vede premiati i propri sforzi col pareggio (sfortunato autogol di Minami, forse l’unico errore della difensora giapponese in tutta la serata).

Nel secondo tempo le City, anche loro con molti volti nuovi rispetto alla scorsa stagione su cui spicca l’attaccante messicana Desirée Monsiváis, provano ad attaccare subito la Roma che, però, esce alla distanza. Le giallorosse crescono e inevitabilmente passano in vantaggio al 59′ ancora con Glionna prima di chiudere il match all’81’ con il goal di Lazaro che fissa il risultato sull’1-3, punteggio con cui si chiude la gara.

Il programma dell’evento che ho acquistato online e trovato all’ingresso, ognuno firmato da una giocatrice della rosa delle Glasgow City (Emily Whelan ha firmato il mio)

L’AS Roma si guadagna cosi il diritto di giocare la finale contro il Paris FC, finale che mette in palio un posto nel secondo turno di qualificazione – che prevede gare di andata e ritorno, con le vincenti qualificate per la fase a gironi della Women’s Champions League.

Le Glasgow City, invece, giocheranno nel primo pomeriggio di domenica la gara per il terzo posto contro il Servette. La gara è piuttosto inutile ma servirà a Gleeson e al suo staff per mettere a punto gli schemi e dare spazio a tutto il gruppo che, non ho dubbi, quest’anno riuscirà comunque a prendersi delle soddisfazioni.

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È partita la nuova era del calcio femminile scozzese con la prima giornata di SWPL

Domenica 7 agosto 2022 potrebbe essere un giorno fondamentale nella storia del calcio femminile scozzese.

Domenica, infatti, è iniziata (con le gare della prima giornata di SWPL1 e SWPL2) la nuova stagione domestica, la prima che vede il calcio femminile sotto l’egida della SPFL e quella che dovrebbe essere un vero e proprio Anno Zero per tutto il movimento.

Il nuovo logo della SWPL

Ci sono stati molti annunci importanti negli ultimi due mesi, come una nuova Scottish Cup che avrà, finalmente, Hampden Park come sede delle semifinali e della finale, un nuovo logo per il campionato (che, però, non si è ancora tramutato in patch sulle maglie delle squadre), un nuovo format e, in generale, una sorta di “nuova speranza”.

Non si è ancora visto un nuovo inizio, perché a parte le Rangers Women che giocheranno al Broadwood Stadium di Cumbernauld e le Hibs Women, tornate finalmente nella capitale nel nuovo Meadowbank Stadium (le cui recensioni, però, sono tutt’altro che entusiaste), per il resto le altre squadre continuano a giocare in impianti assolutamente non degni di una competizione ‘semi-pro’.

In Scozia la stagione è cominciata con circa un mese di anticipo sulla Barclay’s Women’s Super League inglese, che aprirà i suoi battenti nel weekend del 10-11 settembre con gare già interessantissime – tre delle quali in programma al Tottenham Stadium, Stamford Bridge e Amex Stadium.

Wembley Stadium esaurito con nuovo record di spettatori per una finale dell’Europeo – maschile o femminile

Il calcio femminile south of the border ha preso nuova vitalità dalla vittoria delle Lionesses all’Europeo casalingo, un’edizione che ha davvero segnato uno spartiacque con presenze sugli spalti da record e una finale, giocata in un Wembley Stadium esaurito in ogni ordine di posto, che è già entrata nella storia del calcio.

Quassù, invece, con la Scozia che non era riuscita a qualificarsi per la fase finale dell’Europeo, ci si accontenta di provare a sfruttare l’onda lunga generata dal trionfo dell’Auld Enemy (più di diciassette milioni di spettatori hanno visto la finale in diretta sulla BBC) e, usando una dinamica che a me non piace molto ma che potrebbe comunque portare risultati a lungo termine, intanto si comincia con l’obiettivo di perfezionare le cose in corso d’opera.

Il mio luglio ‘folle’, che mi ha portato a vedere sei partite del Women’s Euro 2022 tra Old Trafford, Bramall Lane, Manchester City Academy Stadium, Brighton and Hove Community Stadium, Brentford Community Stadium e Wembley, mi ha lasciato memorie che resteranno con me per sempre ma anche un po’ provato fisicamente, ma nonostante tutto volevo essere presente alla prima gara stagionale della Hearts Women, in programma ad Oriam contro le Partick Thistle Women (squadra che avevo apprezzato nella semifinale di Scottish Women’s Cup di Falkirk un paio di mesi fa).

Ingresso in campo delle squadre

Arrivare da casa mia ad Oriam, coi mezzi pubblici e di domenica, è un viaggio che può anche durare un’ora. Sono comunque riuscito ad arrivare al campo in tempo per trovare posto in una delle tre file di seggiolini nella prima delle tre “enclosures”. La partita è davvero interessante fin dall’avvio e le due squadre si affrontano a viso aperto.

Il Partick Thistle va a riposo avanti con un goal messo a segno negli ultimi secondi del primo tempo, mentre nella ripresa si scatena una delle nuove arrivate, Georgia Timms, che mette a segno una tripletta (due goal davvero molto belli e un calcio di rigore guadagnato da un’altra neo-arrivata, la neozelandese Katie Rood) fissando il risultato sul 3-1 finale. Menzione speciale anche per Charlotte Parker-Smith, bravissima a parare il rigore assegnato al Partick Thistle quando il risultato era sul 2-1 e di fatto cambiando l’inerzia del match.

Huddle delle Hearts Women prima del calcio d’inizio

La stagione è davvero lunga ed è impossibile fare un’analisi dopo soli novanta minuti di gioco, ma l’impressione è positiva per quanto riguarda la mia squadra, le Hearts Women. Mi è piaciuta l’attitudine messa in campo, la voglia di lottare su ogni pallone e la voglia di sbagliare, cercando di costruire gioco e di creare un’intesa che, più in là nella stagione, potrebbe essere decisiva.

Altrove, le tre big di Glasgow hanno umiliato le dirette avversarie (Rangers 14-0 sulle Glasgow Girls, Celtic 9-0 sull’Hibernian e Glasgow City 7-0 sulle Spartans nella gara che ha di fatto aperto la giornata), mentre il Dundee United, al debutto in SWPL1, ha pareggiato col Motherwell. Hamilton Accies hanno battuto 3-1 l’Aberdeen, squadra rivelazione della scorsa stagione, e si candidano ad una stagione da protagoniste.