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Il primo punto contro le Celtic Women, per chiudere l’anno col sorriso

Ingresso in campo delle squadre

Le Hearts Women chiudono il 2023, un anno che si può definire davvero positivo considerando che ha visto le Jambos finire la stagione al quarto posto, con il primo punto di sempre conquistato contro le Celtic Women, ad Oriam, in condizioni meteo tutt’altro che favorevoli.

Eva Olid e le sue ragazze possono cosi pensare al 2024 con rinnovato entusiasmo, dopo aver conquistato 7 punti (sui 9 disponibili) nelle ultime tre gare dopo l’ultima pausa internazionale, frutto di due vittorie (6-1 in casa contro le Hamilton Accies e, soprattutto, il netto successo ottenuto al The Peasy contro le Partick Thistle, dirette concorrenti per il quarto posto) e, come detto, del primo risultato utile raccolto contro le Hoops.

Le Hearts arrivano alla sfida con tanta voglia di chiudere l’anno al meglio e col bisogno di prendersi punti, dopo averne persi troppi per strada finora in gare che, almeno sulla carta, erano molto più alla loro portata.

Una fase del primo tempo

Arrivo ad Oriam con più di mezz’ora di anticipo sul kick off (fissato, per consentire la diretta tv su BBC ALBA, alle 4.10 di domenica 17 dicembre) e vedo che, fin dal riscaldamento, le ragazze in campo sono concentrate sull’obiettivo. La formazione schierata da Olid, poi, mi dà ulteriori conferme che le Jambos erano davvero convinte di potersela giocare, passando in vantaggio nei primi minuti di gioco con il goal di Georgia Timms, tornata finalmente nel ruolo di punta centrale che, a mio modestissimo parere, le permette di esprimersi al meglio.

Le Hearts impongono un ritmo altissimo al primo tempo, che le Ghirls in Green fanno fatica a pareggiare, ma nella ripresa devono abbassare la velocità delle giocate, si chiudono un po’ troppo in difesa e, inevitabilmente, subiscono il goal dell’1-1, risultato con cui si chiude il match – non prima, però, che le padrone di casa abbiano un paio di chance di riportarsi avanti, e un paio di ottimi interventi di Charlotte Parker-Smith a negare i tre punti alle ospiti.

Football for EVERYONE

Il pareggio è risultato giusto per quanto visto in campo, dopo aver sfiorato l’impresa ad Airdrie qualche mese fa (avanti di due goal, le Hearts avevano allora perso 3-2) arriva finalmente il primo punto contro l’ultima delle Big-Three con cui le Hearts avevano mai sorriso e, come detto, il risultato e soprattutto la prestazione fanno ben sperare in vista del prossimo anno.

Il 2024 si aprirà con la gara, valida per il terzo turno di Women’s Scottish Cup, contro le Edinburgh Caledonia prima di sfidare le Motherwell Women ad East Kilbride. Dopo sedici giornate, le Hearts siedono al quinto posto in classifica di SWPL1 (a pari punti col Partick Thistle, 27, ma con miglior differenza-reti), a due lunghezze dalle Hibs, quarte, ma ad undici lunghezze dalle Glasgow City e dal Graal di questa stagione, quel terzo posto che sarebbe unico modo di migliorare la stagione precedente.

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La prima edizione della Women’s Nations League non ha sorriso alla Scozia

I tre match programme delle gare interne di Women’s Nations League

Il 2023, anno che andrà in archivio tra poco più di una settimana, verrà ricordato anche per la primissima edizione della Women’s Nations League, competizione calcistica internazionale che, nell’intenzione della UEFA, andava a sostituire le “inutili” amichevoli internazionali nelle finestre in cui le nazionali non sono impegnate nei tornei di qualificazione per Europei o Mondiali.

L’idea è, in sé, anche buona (ovviamente, il numero di partite giocate dalle ragazze convocate in nazionale diventa piuttosto alto e si porta con sé altri problemi, che la UEFA e le varie federazioni e leghe faranno bene ad affrontare, seriamente, il prima possibile) e la Scozia, grazie alle discrete prestazioni degli ultimi anni, viene inserita nella fascia A, la top di serie.

La Scozia maschile si era guadagnata il diritto a giocare nella fascia A dalla prossima edizione, dopo aver vinto il suo girone nella fascia B nell’edizione conclusasi nell’autunno 2022, mentre la SWNT è entrata nella fascia A perché, nella primissima edizione, la posizione nel ranking UEFA era il fattore determinante per la composizione delle fasce.

Scozia e Belgio in campo nel pre-partita del primo match casalingo

Il sorteggio era stato tutt’altro che benevolo con Rachel Corsie e compagne, perché dall’urna era uscito un gruppo con Belgio, Olanda e Inghilterra. Sfide affascinanti, ma apparse subito davvero al limite della portata della SWNT attuale, una squadra ancora in cerca di una propria identità, con un ricambio generazionale in corso e con un head coach, Martinez Losa, che finora non è riuscito a scaldare gli animi degli appassionati.

Tre gare casalinghe, tre fuori, una classifica finale che manda la prima squadra alla fase finale della competizione, a giocarsi il titolo, e l’ultima nella fascia B. È chiaro fin dal sorteggio che, salvo prestazioni miracolose, la Scozia si sarebbe giocata la salvezza col Belgio e, contando il valore delle Red Flames, il compito era tutt’altro che facile.

La Scozia debutta a Sunderland contro l’Inghilterra, perde 2-1 ma gioca alla pari con le vice-campionesse del mondo, prima di raccogliere il primo punto ad Hampden Park contro il Belgio (goal di Sophie Howard arrivato nell’ultimo secondo, all’ultima azione, su un calcio d’angolo, con la direttrice di gara che ha fischiato la fine del match appena la palla ha gonfiato la rete belga).

Scozia e Olanda schierate per gli inni nazionali

Il back-to-back contro l’Olanda aveva portato zero punti a referto, pesante sconfitta away seguita da una prestazione gagliarda ad Hampden Park (0-1) di fronte a poco più di cinquemila spettatori infreddoliti nella notte di Halloween.

Restavano due gare per salvare la stagione, la trasferta in Belgio (chiusa sull’1-1, il gran goal di Erin Cuthbert e la bella prova messa in campo non erano infatti bastate per prendersi la prima vittoria) e la sfida finale, sempre ad Hampden Park contro l’Inghilterra, giocata da retrocesse e con le Lionesses in cerca disperata di goal per cercare di superare l’Olanda in classifica, vincere il girone e portare il Team GB alle prossime olimpiadi.

La Scozia perde 0-6, al termine di una gara piuttosto difficile in cui il talento di giocatrici come Lauren James (quella sera, davvero ispirata), Fran Kirby e Beth Mead ha saputo fare la differenza. C’erano voci, nel pre-partita, che volevano la Scozia di fronte ad un dilemma: giocarsela fino in fondo, onorando la profonda rivalità che da sempre divide le due nazioni, o consentire alle Lionesses di vincere per godere, in qualche modo, della possibilità di andare alle olimpiadi?

Un momento di Scozia v Inghilterra

Voglio sperare che il risultato finale sia stato solo frutto di un gap che, ahimè, è ancora piuttosto evidente tra le nazionali – già questo pensiero è doloroso abbastanza, per un tifoso – ma la goleada inglese non è bastata loro né per vincere il girone né per andare alle olimpiadi, perché l’Olanda batte il Belgio e si prende tutto.

Non nascondo una certa Schadenfreude nei confronti di questo risultato, perché da “scozzese” non provo molta simpatia per il Team GB (mi piacerebbe, infatti, vedere la Scozia alle olimpiadi) e perché, beh, stiamo pur sempre parlando dell’Auld Enemy quindi una loro sconfitta sportiva, al di qua del Vallo di Adriano, è sempre vista con un certo piacere.

Resta il fatto che la Scozia, nella prossima edizione, dovrà ripartire dalla fascia B, che le prestazioni messe in campo (salvo alcune eccezioni) non sono state all’altezza della competizione e che, in generale, in vista dell’anno che ci porterà alle qualificazioni per il prossimo Europeo (in programma in Svizzera nell’estate 2025) ci si aspetta qualcosa di meglio. Dopo aver fallito la qualificazione ad EURO2022 e Mondiale 2023, la Scozia non può più permettersi passi falsi.

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Hearts Women winning at The Peasy v Partick Thistle, ovvero stessa storia stesso posto stesso bar!

Una fase del primo tempo di Partick Thistle Women v Hearts Women

La stagione scorsa, quella chiusa al quarto posto, le Hearts Women avevano vinto due volte al Petershill Park contro le Partick Thistle e, sempre nello stesso stadio (che è casa anche per le Glasgow City) avevano avuto la conferma del quarto posto finale in classifica di SWPL1 ancora prima di scendere in campo, con le City, nelle fasi finali della competizione.

Quest’anno, come ho già avuto modo di raccontare, per le ragazze di coach Eva Olid l’obiettivo stagionale è cercare di migliorare il risultato conquistato lo scorso anno ma, finora, per diversi motivi, le Jambos siedono al sesto posto nella classifica generale dopo quattordici giornate, grazie a sette vittorie, due pareggi e, ahimè, cinque sconfitte (di cui due nei derby, ma di queste abbiamo già parlato).

Il quarto posto, risultato “minimo” fissato per questa annata, è distante quattro punti ed è occupato dalle rivali di giornata, le Partick Thistle Women mentre il terzo posto, il Graal di quest’anno, è lontano nove punti (e occupato dalle Scottish Champions in carica, le Glasgow City, che oggi facevano visita alle Hibs, quinti in classifica, a Meadowbank). Nonostante le Jambos si siano imposte in maniera larga e convincente (6-1) nel primo scontro diretto, giocato ad Oriam in settembre, la sfida in programma oggi al The Peasy è davvero una gara molto importante ed equilibrata, da affrontare con la giusta attenzione e determinazione perché mette in palio i proverbiali sei punti.

Selfie d’obbligo alla fermata del bus, nell’ultima trasferta del 2023 a seguito delle Hearts Women

Il meteo è davvero inclemente, con pioggia battente fin dal mattino sia ad Edimburgo, da dove parto col bus 900 verso le 10.30am, sia a Glasgow, destinazione finale della mia domenica pomeriggio. Il kick off del match è fissato per le 1pm, orario per me davvero ‘tattico’ che mi permette di andare alla gara e godermi anche un bel pezzo di tardo pomeriggio a casa.

Arrivo al Petershill Park che mancano circa quaranta minuti all’inizio del match e mi godo il pre-partita seduto nell’unica tribuna dell’impianto, dove sarò, al calcio d’inizio, circondato da tifosi di casa.

Le Hearts partono bene e passano in vantaggio per prime, con un bel goal di Katie Lockwood servita alla perfezione da un assist di Sade Adamolekun. Le Jags non sembrano, però, colpite dallo svantaggio ed alzano subito il baricentro, trovando il goal del pareggio poco dopo – complice anche l’ennesima disattenzione difensiva delle Girls in Maroon.

Jags in attacco nella ripresa

Il primo tempo corre via piuttosto veloce e si gioca sotto una pioggia davvero insistente. Le Hearts, che hanno anche oggi fatto un po’ troppa fatica ad imporre il proprio gioco, vanno comunque a riposo in vantaggio (1-2) grazie al bel goal su punizione di Ciara Grant, arrivato allo scoccare del minuto 45.

Nella ripresa le Jags trovano il pari ma il direttore di gara annulla (la palla era oltre la linea di fondo quando è stata messa in mezzo, prima di superare Parker-Smith), prima di restare in inferiorità numerica con poco più di venti minuti sul cronometro quando Falconer stende Timms lanciata a rete. Il rosso sembra, anche ad un tifoso delle Hearts come me, una punizione un po’ eccessiva perché se è vero che Georgia era lanciata a rete, c’erano altre due giocatrici del Partick Thistle ad affiancare Falconer ma, finalmente, le Hearts trovano la scossa che cercavano e allungano, ancora con Lockwood, prima di fissare il risultato sull’1-4 finale con un bel goal di Carly Girasoli, una delle migliori in campo anche oggi.

Grazie ai risultati dagli altri campi (con le City che si impongono 1-3 a Meadowbank), le Hearts si issano al quinto posto, portandosi ad un solo punto di distacco dal Partick Thistle ad una giornata prima della pausa invernale. Settimana prossima, con kick off alle 4.10pm (diretta tv su BBC ALBA), le Hearts ospitano le Celtic Women (oggi vittoriose 7-0 sulle Spartans, che sono adesso penultime dopo la vittoria del Montrose sull’Aberdeen) e proveranno a prendersi punti fondamentali per la loro classifica.