Posted in 500 miles, Hearts, Scottish Premiership

La rivalità più “local” del calcio scozzese (part 2)

I giocatori degli Hearts salutano i tifosi accorsi al Dens Park al termine della gara vinta 0-3

Qualche giorno fa avevo raccontato del mio viaggio a Dundee per vedere all’opera il Dundee United. Quella era però la seconda volta che visitavo la città.

La mia primissima volta a Dundee è stato nell’ottobre 2018, a seguito degli Hearts che, in un turno infrasettimanale dell’allora Ladbrokes Premiership in programma martedi 23 ottobre 2018, sfidavano il Dundee FC al Dens Park.

Il Dens Park visto dall’angolo tra Provos Rd e Dens Rd

Anche quel giorno mi sono mosso in treno, anche quel giorno avevo prenotato i biglietti con buon anticipo per risparmiare qualche soldo, anche quel giorno ho avuto bisogno di chiedere mezza giornata di ferie per potermi godere trasferta e “gita” come piace a me.

Ricordo di essere arrivato in stazione a Dundee nel primo pomeriggio, con la mia maglia degli Hearts sotto una felpa “anonima” e avevo iniziato la mia esplorazione proprio dal V&A, rimanendo subito colpito per la vista che, dalle diverse terrazze, si ha dell’estuario del Firth of Tay.

Saluti dal V&A Dundee

Col calcio d’inizio fissato per le 7.45pm e col biglietto già acquistato al ticket office del Tynecastle Park in prevendita, non dovevo essere allo stadio troppo in anticipo ma, essendo tutto nuovo per me, non volevo nemmeno rischiare di costringermi a fare le cose di fretta.

Avevo letto molte cose negative su Dundee e, anche per questo, sono rimasto positivamente sorpreso dal mio impatto con la città. Il lungo Tay non è niente di incredibile ma regala, con la luce giusta, scorci davvero interessanti e il centro, seppur piccolo, è impreziosito da alcune statue e da giardini che rendono una visita a Dundee consigliatissima.

Dundee, il lungo Tay coi due ponti (automobili e ferrovia), il Brewdog e la statua di Desperate Dan con City Square sullo sfondo

Quel giorno non sono riuscito ad entrare al McManus (ci sarei andato nella seconda occasione) ma lasciatomi il V&A alle spalle mi sono diretto verso lo stadio, passando per il centro e fermandomi al Brewdog per un paio di pinte pre-partita.

Non sapevo che mi aspettava una salita ripidissima, quella verso Hilltown, per arrivare alla spianata dove i due stadi sono stati costruiti. In qualche modo, all’andata, sono arrivato al Dens Park lato settore di casa e, per arrivare al settore ospiti, ho dovuto “circumnavigare” lo stadio passando da Dens Rd, che corre lungo il South Stand, risalendo N Isla St (sbucando di fronte al Main Stand del Tannadice Park) e proseguendo poi su Tannadice St fino all’ingresso del settore riservato al pubblico al seguito della squadra visitante.

Il Dens Park visto da Dens Rd

La zona attorno allo stadio è un misto tra residenziale e industriale e non so davvero consigliare nessun posto dove passare il tempo, quindi se non siete, come me, “ossessionati” dal voler arrivare con buon anticipo alla partita, il mio suggerimento è di trovare un posto in centro e spostarsi verso lo stadio solo per la gara.

Anche quella volta sono arrivato con più di un’ora di anticipo sul kick off, trovando ovviamente i cancelli chiusi ma già qualche altro Jambo nei paraggi. Arrivando cosi presto non sono riuscito a recuperare un programma della gara – che, piuttosto clamorosamente, non erano venduti all’interno del settore ospiti – ma ho rimediato acquistandolo poi dalla casa editrice nella settimana successiva.

Il settore dedicato agli ospiti, il The Bob Shankly Stand, sorge dietro la porta sul lato est del campo, mentre ad ovest, di fronte, si trova il The Bobby Cox Stand. Entrambi gli stand sono stati costruiti in tempo record, 18 settimane per completare i lavori e rendere gli stand disponibili per l’inizio della stagione 1999/2000.

I lavori di costruzione degli stand saranno gli ultimi lavori effettuati nello stadio e, nonostante la sua aria davvero “storica”, il Dens Park non nasconde il bisogno di un restauro in tempi piuttosto brevi.

Scorcio del Dens Park visto dal settore ospiti con la shed sulla sinistra

La capienza dello stadio, come dice il sito ufficiale del club, è di 11,850 spettatori ma quella sera, complice orario e giorno, 6,112 tifosi (con davvero ottima presenza ospite) avevano deciso di recarsi allo stadio per la partita.

Il Dundee in quella stagione era tutt’altro che irresistibile ed era reduce da un inizio di annata piuttosto incolore. Eliminato al secondo turno di League Cup dall’Ayr United (0-3 casalingo), in nove partite di Premiership era riuscito a vincere solo una volta (2-0 contro l’Hamilton Academical in casa), perdendo le altre otto. Gli Hearts, invece, avevano avuto uno dei migliori inizi stagionali degli ultimi anni, erano primi in classifica (la fase aurea sarebbe finita presto, purtroppo) e arrivavano dalla vittoria contro l’Aberdeen in campionato e contro il Motherwell nel quarto di League Cup.

Una fase di gioco di Dundee FC-Hearts, chiusasi 0-3

La gara si è messa subito in discesa per i Jambos, che al 14′ conducevano 2-0 (Bozanic al 2′ e Naismith appunto al minuto 14). Calvin Miller al 22′ aveva anche fallito, dal dischetto, l’occasione di accorciare le distanze e nella ripresa gli Hearts avevano chiuso i giochi col terzo goal, a firma di Steven McLean, arrivato proprio in avvio di secondo tempo.

0-3 il risultato finale, squadra sotto il settore al termine della gara e nulla da segnalare all’esterno dello stadio, anche contando che molti locals avevano abbandonato lo stadio molto prima del fischio finale.

Il match programme della gara tra Dundee FC e Hearts

Sono tornato in centro a Dundee passando di fronte al main stand del Dens Park (conosciuto come Kilmac Stadium at Dens Park per motivi di sponsorizzazione) e sono anche riuscito a scattare un paio di foto, prendermi un kebab e andare a sedermi sul binario in attesa del mio treno verso casa – Gorgie, dove ho vissuto per sei anni.

Non si sapeva ancora, ovviamente, che la striscia positiva degli Hearts si sarebbe interrotta di li a poco e che, poco più di un anno e mezzo dopo quella gara, il Dundee FC avrebbe avuto un ruolo da protagonista nella retrocessione degli Hearts in Championship – votando a favore della conclusione della stagione 2019/20 e tenendo valide le posizioni di classifica all’ultima gara giocata prima della sospensione dovuta allo scoppio della pandemia.

Dens Park

Avevo visto giocare il Dundee FC una sola volta, prima di quel giorno d’ottobre 2018. The Dees erano ospiti degli Hearts al Tynecastle Stadium e, ironia della sorte, era ancora un turno infrasettimanale – mercoledi 30 gennaio 2013. I Dees si erano ritrovati, a sorpresa, ripescati in Clydesdale Bank Premier League dopo che il fallimento dei Rangers aveva costretto il club più titolato di Scozia a ripartire dalla Third Division (si era pre-riforma SPFL). Quella sera, contro una squadra arrangiata in estate alla bell’e meglio e che non era riuscita ad evitare la retrocessione, gli Hearts vinsero 1-0 ma dovettero soffrire oltre il previsto per avere la meglio degli avversari.

Il match programme della sfida tra Hearts e Dundee FC del gennaio 2013