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La Scozia maschile vince anche la “partita infinita” con la Georgia e si porta ad un passo dall’Europeo

Il cielo sopra Hampden Park durante il riscaldamento

Martedì 20 giugno verrà ricordato, per gli amanti del football scozzesi, come il giorno della “partita infinita”.

Quel giorno, la Scozia maschile ospitava la Georgia ad Hampden Park per il quarto turno del torneo di qualificazione al prossimo Europeo, in programma l’estate prossima in Germania. Dopo il successo in rimonta ottenuto, tre giorni prima, ad Oslo contro la Norvegia, c’era grande attesa per il match casalingo contro i georgiani che, assieme ai norvegesi, erano visti, quando si erano conosciuti i gironi, come gli avversari diretti della Scozia per il secondo posto.

Quasi tutti, infatti, avevano un po’ frettolosamente assegnato alla Spagna il primo posto nella Pool A e pochissimi si aspettavano che la Scozia, invece, arrivasse all’ultima gara della stagione 2022/23 prima, imbattuta, con un solo goal concesso in tre giornate e lanciatissima verso la qualificazione al primo Europeo in quasi trent’anni.

Il gruppo di coach Steve Clarke ha invece dimostrato di essere cresciuto davvero esponenzialmente nell’ultimo anno e mezzo, ritrovando una propria identità e uno stile di gioco che ben si adatta alle caratteristiche dei giocatori, potendo anche contare, finalmente, su una rosa molto più ampia.

Il match programme della gara

Insomma, nessuno pensava che il match contro la Georgia fosse una passeggiata ma il morale di tutti, sul bus e sul treno verso Hampden Park, era davvero alto. Su Edimburgo, nel primo pomeriggio, si era abbattuto un violento acquazzone e solo per un mini-miracolo sono riuscito ad arrivare alla fermata del mio bus per Glasgow senza bagnarmi. La fortuna era proseguita, poi, anche a Glasgow ed ero riuscito ad entrare ad Hampden, sedermi al mio posto ed iniziare a leggere il programma quando le nuvole nere si cominciavano ad addensare nel cielo.

Si sapeva che avrebbe piovuto ma nessuno si poteva lontanamente immaginare la quantità di pioggia che sarebbe scesa dal cielo. Durante il riscaldamento, le squadre ma soprattutto gli arbitri avevano di fatto ignorato il campo reso sempre più pesante (e, visto dal mio seggiolino, ho avuto subito l’impressione che avessimo raggiunto il limite dell’impraticabilità), e il match è cosi cominciato, come da calendario, alle 7.45pm.

Dopo due passaggi era ormai chiaro a tutti che il match non poteva andare avanti, in quelle condizioni, ma il direttore di gara ha impiegato nove minuti prima di prendere la decisione di sospendere la gara e chiedere di portare, in ogni modo, il terreno almeno entro i limiti della ‘decenza’ e, soprattutto, della sicurezza per l’incolumità fisica dei giocatori.

Nel frattempo, però, la Scozia aveva trovato il goal del vantaggio con un bel destro da poco dentro l’area di Callum McGregor, dettaglio che avrebbe complicato ulteriormente la serata già difficile dell’arbitro, dei delegati UEFA e, in parte, anche degli oltre 50mila tifosi presenti sugli spalti.

In attesa che la partita ricominciasse…

L’arbitro discute con, immagino, i suoi assistenti al VAR e coi delegati prima di confermare il goal e, immediatamente dopo, sospendere la gara.

Iniziava cosi, poco prima delle 8pm, una delle più lunghe sessioni di karaoke mai tenute in uno stadio durante una gara di calcio. Lo speaker, infatti, ha avvisato della sospensione e iniziato a trasmettere canzoni dagli altoparlanti mentre si attendevano ulteriori decisioni.

Si capiva poco, allo stadio, ma l’impressione era che i giocatori georgiani si fossero rifiutati di scendere in campo nonostante il clamoroso lavoro di steward, addetti al campo e persino raccattapalle per liberare il terreno di gioco dalla troppa acqua.

L’inizio dei lavori per spazzare più acqua possibile dal terreno di gioco

Tra “Why does it always rain on me” dei Travis, “Only happy when it rains” dei Garbage e altri successi che hanno intrattenuto il pubblico e qualche sporadico avviso, con il rientro in campo delle squadre per ben due volte, alle 9.32pm la gara poteva riprendere, dal 6′ e con la Scozia avanti 1-0.

Senza tutto questo “interludio”, avremmo sicuramente visto un match diverso e la Georgia, molto probabilmente, avrebbe creato più problemi ma va dato atto alla Scozia di non essersi fatta distrarre dai tentativi degli avversari di avere la gara rimandata. Un altro goal di Scott McTominay aveva chiuso la pratica, l’errore dal dischetto di Kvaratshkelia aveva garantito un altro clean sheet e lasciato la Scozia in vetta alla classifica, con 12 punti in 4 partite e ad un passo dalla qualificazione per l’Europeo.

Prossimo appuntamento in settembre contro Cipro, poco prima della “gara amichevole” contro l’Auld Enemy ad Hampden Park per celebrare i 150 anni della SFA. Una vittoria a Cipro avvicinerebbe ulteriormente al traguardo, ma la Tartan Army sogna già un esodo in Germania.

Viaggio di ritorno piuttosto complicato, ma va dato merito a Citylink di aver messo a disposizione un extra bus per Edimburgo alle 12.30am che mi ha permesso di essere a casa attorno alla 1am. Giornata lunghissima, ma ne vale sempre la pena – “We’re the famous Tartan Army and we’re off to Germany!”