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Le Rangers Women ad un passo dal titolo debuttano ad Ibrox in un pomeriggio storico

Squadre schierate in campo all’inizio della partita

Il calcio femminile sta, finalmente, vivendo un periodo davvero florido un po’ ovunque ma soprattutto in Scozia stiamo vedendo la situazione evolversi in maniera molto rapida in poco tempo, tanto che è quasi difficile star dietro a tutte le novità – e, aggiungo, questo mi fa solo piacere!

Ieri pomeriggio le Rangers Women, prime in classifica con cinque punti di vantaggio sulle Glasgow City a quattro gare dalla fine della stagione, hanno finalmente debuttato all’Ibrox Stadium, casa dei Rangers, ospitando le Aberdeen Women in cerca di altri tre punti per cercare di tenere il vantaggio intatto in vista dei prossimi impegni che vedranno le Gers sfidare, nell’ordine, Motherwell, Glasgow City e Celtic.

La sezione femminile dei Rangers, in realtà club affiliato ai The Rangers FC dal 2008 quando presero il posto delle Paisley City Ladies FC (anno in cui anche Celtic, Aberdeen e Hibernian hanno deciso di avere una squadra femminile), era partita dalla seconda divisione vincendo subito il titolo ed è sopravvissuta indenne anche al fallimento del club nel 2012.

Welcome to Ibrox

Dopo aver giocato per anni in un campo di Govan (quartiere a sud della Clyde in cui sorge anche Ibrox), le Rangers Women si sono spostate nel 2019 al centro di allenamento del club, il Rangers Training Centre, con sede a Milngavie (paese in East Dumbartonshire a poche miglia ad ovest di Glasgow) e hanno iniziato a ricevere più fondi con l’obiettivo di diventare un club professionistico.

Come detto, ieri pomeriggio [24 aprile], con kick off alle 4.10pm per consentire la diretta televisiva su BBC ALBA, le Rangers sono scese in campo ad Ibrox offrendomi un assist clamoroso che non potevo sprecare. Nemmeno io, infatti, ero mai stato ad Ibrox finora e l’occasione era troppo ghiotta per farmela scappare: vedere due squadre femminili che non avevo mai visto giocare prima, in uno stadio nuovo (e che stadio!) e in una domenica in cui non lavoravo.

La vista di Ibrox dall’angolo tra Copland Rd e Mafeking St

Quindi rotta verso Glasgow, Subway da Buchanan St verso la fermata Ibrox, due minuti a piedi e dietro l’angolo tra Copland Rd e Mafeking St, appare la sagoma dello stadio – decisamente uno dei migliori stadi dove ho avuto la fortuna di vedere una partita, calcio o rugby. Sin da fuori la struttura è imponente e da dentro conferma l’impressione maestosa. Il Main Stand, progettato da Archibald Leitch (che, tra gli altri, ha disegnato il vecchio Main Stand del Tynecastle Stadium e di Goodison Park) viene completato da tre stand più ‘moderni’ ma il risultato finale è armonioso, mattoni rossi, strutture di ferro bianche sul tetto convivono armoniose a formare uno stadio che davvero merita una visita.

Il Bill Struth Main Stand di Ibrox

In campo le squadre giocano un’ottima partita, che le Rangers vincono 4-0 segnando due goal per tempo (splendido quello di Nicola Docherty del temporaneo 3-0). Sugli spalti il pubblico, stimato in 4,421 unità (gran risultato) tra cui un manipolo di ultras nel proprio settore che hanno cantato per tutto l’incontro, si è divertito e ha avuto modo di passare un pomeriggio ‘diverso’ che, spero, possa ripetersi il prima possibile.

Un momento del match

Dopo una giornata come ieri, infatti, che senso ha far tornare queste ragazze, professioniste e molte di loro internazionali, a giocare in un campo di allenamento? La ‘rivoluzione’ del prossimo anno che vedrà le prime due serie con un nuovo format sotto l’egida della SPFL dovrebbe anche prevedere gare giocate nella casa del club e vietare che le società facciano giocare le loro squadre femminili o in stadi affittati in giro per la Central Belt, o addirittura in campi di allenamento.

Non è solo simbolico, è una questione di dignità e di visibilità: le ragazze meritano di giocare in palcoscenici degni del loro livello, facilmente raggiungibili anche con mezzi pubblici, in modo da fidelizzare e aumentare il numero di spettatori presenti.

Il gate all’angolo tra Copland Rd Stand e Main Stand

Piccola nota: di domenica, la Subway chiude alle 5.50pm. Il kick off alle 4.10pm non è sembrato, quindi, una grandissima idea nonostante l’area attorno ad Ibrox sia servita anche da numerose linee di bus. Non credo che i Rangers avrebbero accettato un orario simile, speriamo che la prossima volta qualcuno pensi anche a questo dettaglio ma oggi godiamoci questa domenica speciale, sperando che diventi presto normale.

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Con la stagione in corso si chiude un’era. Il calcio femminile scozzese guarda al futuro con rinnovata fiducia

Ingresso in campo di Spartans e Glasgow City ad Ainslie Park

L’annuncio era arrivato in febbraio ma solo recentemente si è iniziato a conoscere, più in dettaglio, quale sarà il futuro del calcio domestico scozzese. Ed è un futuro che, a guardarlo da qui, piace molto.

Le due categorie attuali, SWPL1 e 2, cesseranno di esistere a fine stagione per fare spazio ad una nuova struttura, sempre formata da due livelli (sul format Premiership e Championship del calcio maschile) ma dall’estate prossima sotto l’egida della SPFL che assieme alla SFA ha, da qualche mese, iniziato a lavorare per cercare di colmare il gap tra il campionato domestico scozzese e i migliori d’Europa.

La ‘Premiership’ (non si conosce ancora il titolo esatto) sarà formata da dodici squadre che si sfideranno in gare di andata e ritorno, prima di affrontare lo split (come nel maschile) con le top-six e bottom-six che si sfideranno ancora tra di loro ma, a differenza della maschile, in gare di andata e ritorno. Ultima classificata direttamente retrocessa in ‘Championship’ (che sarà formato da otto squadre e che, a sua volta, vedrà promozioni/retrocessioni dalla terza serie), la penultima giocherà uno spareggio promozione/retrocessione contro la seconda classificata del ‘Championship’ in campo neutro.

Insomma, mai come adesso si può davvero parlare di ‘Anno Zero’ per il calcio domestico femminile scozzese in una stagione che davvero segna la fine di un’era, con retrocessioni bloccate e l’ultimo titolo di SWPL1 in palio tra Rangers (prime) e Glasgow City (seconde a cinque punti di distacco).

Ieri pomeriggio, approfittando della vicinanza, sono tornato ad Ainslie Park per assistere alla sfida tra le Spartans e, appunto, le Glasgow City che già avevo visto in azione ad Oriam contro le Hearts lo scorso anno.

La gara, che era anche trasmessa in diretta su BBC ALBA, ha visto le ospiti uscire vittoriose (0-4 il risultato finale) confermando il pronostico ma devo ammettere che le padrone di casa mi hanno davvero impressionato. La Scozia U19 aveva raccolto buoni risultati nelle ultime uscite valide per le qualificazioni all’Europeo di categoria e non stupisce che molti elementi della rosa siano forniti dalle due squadre in campo ieri ad Ainslie Park, due club davvero impegnati sia nella comunità, sia nello sviluppo di talenti.

Un momento della gara

La gara si decide già nel primo tempo e sono le individualità delle City (tra cui è spiccato ieri il talento e la forza fisica di Ode Fulutudilu, che ha messo a segno il primo goal e seminato il panico nella retroguardia avversaria) a fare la differenza ma, come detto, sono rimasto davvero colpito dal modo in cui le Spartans hanno tenuto il campo contro un’avversaria più blasonata.

Settimana prossima si scriverà un’altra pagina di storia del calcio domestico scozzese con le Rangers, ancora prime dopo il netto successo (5-0) raccolto sulle Hibs, che ospiteranno l’Aberdeen (ieri sconfitto 0-1 in casa dalle Hearts) ad Ibrox, dove giocheranno per la prima volta. Poi sarà tempo di semifinali di Scottish Women’s Cup, al Falkirk Stadium, il 1 maggio.

Le due squadre in cerchio pochi secondi prima del calcio d’inizio

Le Hearts, battendo 2-1 ad Oriam il Kilmarnock il 1 aprile (bella partita, giocata in una serata piuttosto fredda e decisa nella ripresa), si sono guadagnate il pass e sfideranno le Celtic nella prima gara mentre Glasgow City e Partick Thistle scenderanno in campo più tardi, nella seconda gara di giornata.

Ne ha davvero fatta tanta di strada il calcio femminile e negli ultimi anni camminando davvero a passi da gigante. Adesso speriamo che la nuova ‘rivoluzione’ spinga anche le squadre a giocare a casa loro (Tynecastle Park, Easter Rd, Celtic Park…) e che le squadre scozzesi, tra qualche anno, possano davvero competere con continuità anche in Europa.

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Record di presenze sugli spalti, la Scozia dà tutto in campo ma la Spagna vince e va al Mondiale

Il tabellone di Hampden Park col numero di spettatori presenti ieri sera, 7804, nuovo record di presenze sugli spalti per una gara della SWNT

Intanto, dopo ieri sera, Siviglia e il suo Estadio de la Cartuja, col suo 8-0 di fine novembre, sono lontanissimi non solo nello spazio e nel tempo ma anche, e soprattutto, nella mente delle ragazze della Scozia Femminile.

Ieri sera, in un Hampden Park che ha fatto registrare il record di spettatori per una gara ufficiale della SWNT (7,804 il dato ufficiale, i 18,555 spettatori per la sfida contro la Jamaica del maggio 2019 sono ancora lontani ma quella, tecnicamente, era un’amichevole) la Scozia ha messo in campo una prestazione superlativa contro una squadra, la Spagna, che al momento è davvero una delle migliori nazionali al mondo.

E non solo perché può vantare tra le sue fila una giocatrice col numero 14 sulle spalle, Alexia Putellas, che ha da poco alzato al cielo il Ballon d’Or, ma anche perché è davvero completa in tutti i reparti.

Il match programme della partita

Putellas, ieri sera, non ha messo il suo nome a referto nello 0-2 finale ma ha lasciato il segno col passaggio di tacco per Jenni Hermoso, altra giocatrice fenomenale, che ha così completato la doppietta personale con un gran goal nella ripresa dopo aver aperto le marcature su rigore nel primo tempo.

Si può fare un’analisi dettagliata sulle occasioni sfruttate, su qualche decisione arbitrale un po’ dubbia, ma resta il fatto che la Spagna ha vinto meritatamente e altrettanto meritatamente ha staccato, ieri, il biglietto per la Coppa del Mondo 2023 che si giocherà down under, in Oz e NZ.

La Scozia, invece, si giocava molto ieri al di là di tre punti che potevano ovviamente fare comodo sulla strada verso il playoff qualificazione. Perché gli otto goal concessi a Siviglia, ultima partita ufficiale giocata prima della Pinatar Cup, erano un fardello che pesava ancora sulle spalle di Corsie e compagne, recentemente impegnate, oltretutto, in uno scontro interno con la SFA circa le modalità di vendita dei biglietti per la gara – ma che, poi nemmeno tanto sotto sotto, era anche un modo per iniziare ad intavolare una discussione per affrontare l’elephant in the room, ovvero la richiesta di trattamento paritario per le due rappresentative maggiori maschile e femminile.

Ingresso in campo delle squadre

La sconfitta, contro questa Spagna che ha vinto tutte le sei gare giocate, raccogliendo 18 punti e marcando 48 goal nel processo, senza subirne nemmeno uno, era davvero preventivatile anche per una squadra come la Scozia che, negli ultimi anni, è cresciuta esponenzialmente. Quello che il pubblico chiedeva alle ragazze era una prestazione ‘gagliarda’, dando tutto. E la Scozia ci ha davvero resi orgogliosi, giocando una grande partita, concedendo solo un goal su rigore nel primo tempo e sfiorando un paio di volte il pareggio, giocando in maniera attenta in difesa anche nei minuti finali della gara, quando la stanchezza si è fatta inevitabilmente sentire.

Anche perché si è giocato praticamente sempre sotto una pioggia costante e fastidiosa, su un campo reso davvero pesante dall’acqua e con vento a tratti ad infastidire ulteriormente le giocate delle ragazze in campo.

Martha Thomas ha fatto una gran partita, là davanti, di qualità e sacrificio, così come Erin Cuthbert si è confermata ancora una volta imprescindibile per questa squadra. Abi Harrison ha dimostrato ancora tutto il suo potenziale, ma sarebbe ingeneroso non citare la prestazione collettiva di una squadra che, a causa della guerra in Ucraina, non ha potuto giocare il match contro le gialloblù – come quello della nazionale maschile, è stata posticipato a giugno sperando davvero che si possa disputare, il che sarebbe anche un segnale che la situazione in Ucraina sarebbe migliore di quella attuale.

On my way to Hampden Park, rigorosamente in treno

La Scozia siede al momento al secondo posto del Gruppo B, con un punto di vantaggio sull’Ungheria e sei sull’Ucraina (che ha però due gare in meno). Da adesso in poi, Corsie e compagne sanno che non possono più sbagliare ma se riusciranno a mettere in campo, nelle prossime uscite, una prestazione come quella di ieri potranno davvero dire la loro contro chiunque.

Infine, due parole sulla nuova maglia della Scozia Femminile: l’impatto di numeri/nomi gialli su campo blu scuro è notevole, inevitabilmente il contrasto cromatico – e la posizione centrale dei loghi e del numero nella parte frontale – richiama la maglia della Svezia e un po’ più di viola non avrebbe guastato, ma direi promossa a pieni voti.