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Il calcio femminile scozzese va a teatro (e i risultati sono straordinari)

Il palco dello spettacolo montato nel Main Stand del Tynecastle Park

Il calcio femminile scozzese negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente, grazie al grande lavoro dietro le quinte e ai risultati ottenuti dalla Nazionale che, nel 2017 (europei) e 2019 (coppa del mondo, un traguardo che il calcio scozzese non raggiungeva da vent’anni) riuscì a qualificarsi per la fase finale di un major tournament – qualcosa che la Nazionale maschile è riuscita a fare solo per Euro2020, dopo più di vent’anni di attesa.

Il calcio domestico femminile stenta ancora un po’ a decollare, anche perché non è per nulla facile farsi spazio in un Paese, la Scozia, dove anche club domestici maschili soffrono da sempre l’ingombrante dominio dell’Old Firm. South of the border il calcio femminile, con la FA SWL, ha raggiunto forse lo step successivo (anche grazie alle prestazioni delle Lionesses, la nazionale femminile inglese, che non ha vinto trofei – al pari della maschile – ma si è ormai consolidata nel numero delle migliori squadre al mondo) ma pur sempre la strada da fare verso una vera e propria uguaglianza è ancora molto lunga – basti pensare che nessuna delle squadre femminili di FA SWL, pur essendo di fatto la squadra femminile di club di Premier League (avendo lo stesso nome, vestendo le stesse maglie con lo stesso logo) salvo rarissime occasioni e solo negli ultimi anni gioca nella “casa” del club e si trova, solitamente, a dover giocare partite in stadi piccoli.

Il poster dello spettacolo

Dopo un anno di pausa forzata dalla pandemia, nel 2021 sono tornate tante manifestazioni e tra loro, anche se con qualche limitazione, è tornato anche l’Edinburgh Fringe. In questa edizione la compagnia teatrale “This is my story Productions” (che non nasconde, già nel nome, un richiamo agli Hearts) dopo aver portato sul palco montato all’interno del Tynecastle Park la storia del McCrae’s Battalion nelle edizioni 2018 (cui sono stato) e 2019, ha deciso di mettere in scena uno spettacolo incentrato sull’ascesa e caduta (‘colpevoli’ compresi) del calcio femminile in Scozia durante la prima guerra mondiale.

Nel 2018 la compagnia aveva prodotto “A war of two halves” che, come detto, ripercorreva le orme dei giocatori degli Hearts che, allo scoppio della prima guerra mondiale, lasciarono i campi da calcio (ad un passo dal vincere il titolo di campioni di Scozia) per andare a combattere in Francia col McCrae’s Battalion. Lo spettacolo era ambientato al Tynecastle Park ed era uno spettacolo “itinerante”, nel senso che non c’era un palco fisso ma gli spettatori seguivano fisicamente gli attori attraverso le diverse fasi dello spettacolo in diverse aree dello stadio, partendo dal Main Stand, passando per gli spogliatoi (allora collocati ancora nel Wheatfield Stand dal momento che il Main Stand era stato si aperto, ma non completato) e arrivando addirittura ad una trincea ricostruita dietro il Roseburn Stand.

La placca posta all’ingresso della Usher Hall di Edimburgo che ricorda il McCrae’s Battalion

Quest’anno, invece, il focus è sulla squadra di calcio femminile formatasi all’interno della fabbrica della North British Rubber, un’azienda situata nel quartiere di Fountainbridge della capitale scozzese che durante la guerra produceva stivali per i militari impegnati nelle trincee europee. Lo spettacolo, che dura in tutto due ore e mezza (compresi 15’/20′ minuti di intervallo) si svolge su un palcoscenico costruito all’interno del Main Stand (con gli spettatori tutti seduti nel settore S dello stadio) e ripercorre la storia di queste donne, della loro esperienza in fabbrica come lavoratrici a sostegno dello sforzo bellico, del loro amore per il calcio.

Nel 1916 il calcio femminile era sempre più popolare in Scozia e Inghilterra e continuava a crescere, finché la SFA (che aveva cercato in tutti i modi di ostacolarne la crescita) non decise (nel 1921) di impedire alle donne di giocare a calcio, adducendo motivazioni “scientifiche” e chiedendo ai club loro associati (maschili, ça va sans dire) di non dare più autorizzazione a squadre femminili di giocare nei loro stadi.

Questo divieto resterà di fatto in vigore fino al 1971, e in Scozia si protrarrà per altri tre lunghi anni. La storia del calcio femminile in Scozia si mischia con quella personale delle lavoratrici, col movimento delle Suffragettes che chiedevano diritto di voto per le donne (ed uguaglianza, con le lavoratrici che pur facendo lo stesso lavoro dei lavoratori venivano pagate molto meno) passando per lo scoppio della pandemia di influenza (che collega, tristemente, le due epoche, quella raccontata nel play e quella che stiamo vivendo) e raccontando, con amara ironia, le macchinazioni della Federazione per impedire al calcio femminile di continuare a crescere.

Il palco poco prima dell’inizio del secondo tempo

Nove attrici sul palco, che recitano, cantano, suonano e offrono una rappresentazione di un’epoca gloriosa e drammatica, per le vite dei loro personaggi e per il calcio femminile in Scozia. Uno spettacolo che non ha paura di affrontare tematiche ancora piuttosto difficili, come l’esperienza delle donne e degli uomini durante la guerra, il rientro a casa dei militari, la difficile reintegrazione, le complicate relazioni amorose.

Uno spettacolo, Sweet F.A., davvero intenso, che strappa risate al pubblico ma che fa anche commuovere, con le nove attrici bravissime nel coinvolgere gli spettatori presenti sugli spalti per tutta la durata del play.

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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