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Hearts at BT Murrayfield, cosi vicini eppure cosi lontani…

Il colpo d’occhio del BT Murrayfield nell’immediato pre-partita di Hearts-Aberdeen

Dopo il trionfo nella ormai leggendaria finale di Scottish Cup del 2012 (il five-one sugli Hibs, ma il risultato corretto era 1-5 perché il club di Leith era stato designato come squadra di casa quel giorno di maggio ad Hampden Park), gli Hearts si erano risvegliati dall’hangover con un trofeo in più in bacheca, una storia da tramandare alle generazioni successive ma con un futuro imminente con moltissime incognite.

L’addio di Vladimir Romanov, padrone del club che osò sfidare l’Old Firm, ha portato gli Hearts alla retrocessione in due stagioni (ma solo grazie al -15 inflitto alla vigilia dell’annata 2013/14) ma allo stesso tempo dato occasione ai Jambos (attraverso il grande lavoro della Foundation of Hearts e di Ann Budge) di mostrare il loro amore incondizionato per il club.

L’unica vittoria degli Hearts al BT Murrayfield arrivò nel match contro il St Johnstone con goal di Lafferty

Parleremo altrove degli “anni di mezzo”, oggi mi interessa ricordare il periodo tra l’agosto 2017 e il novembre dello stesso anno, ovvero il periodo in cui gli Hearts furono costretti a traslocare al BT Murrayfield per quattro gare (dovevano essere tre, all’inizio) nel corso della stagione 2017/18 per consentire di terminare i lavori di costruzione del nuovo Main Stand – di cui parleremo prossimamente.

Chiusa la (triste) parentesi in League Cup, con l’eliminazione nella fase a gironi a tre punti di distacco dalla capolista Dunfermline (costata, de facto, il posto a Ian Cathro), gli Hearts avevano iniziato la stagione giocando molte gare lontano da casa per scelta propria (approvata dalla SPFL) in modo da avere più tempo per completare i lavori. Non potendo, però, giocare sempre in trasferta, come detto i Jambos avevano ottenuto dalla Scottish Rugby l’affitto del BT Murrayfield, la casa del rugby scozzese.

Poster della campagna lanciata dagli Hearts per il mini-pass valido per le 3 gare al BT Murrayfield

Prima gara nel catino di EH12 in programma il 9 settembre 2017 contro l’Aberdeen, gara valida per il quinto turno di Scottish Premiership. Gli Hearts, reduci da una stagione “senza infamia e senza lode”, avevano iniziato la nuova annata, come detto, in maniera tutt’altro che entusiasmante. Anche in Premiership, infatti, avevano raccolto solo quattro punti nelle prime quattro gare, frutto di una vittoria (a Kilmarnock), un pareggio (ad Ibrox) e due sconfitte (all’esordio al Celtic Park e al Fir Park di Motherwell).

Nonostante questo, più di 24mila spettatori erano presenti quel giorno nella casa del rugby scozzese. E nonostante le premesse, il risultato (0-0) stava strettissimo ai Jambos, che avevano dominato il match in lungo e in largo e solo la giornata ispiratissima di Joe Lewis, portiere dei Dons, aveva impedito ai “padroni di casa” di prendersi la vittoria.

Il colpo d’occhio del settore ospiti nell’immediato pre-gara di Hearts-Rangers

Vivendo davvero a cinque minuti a piedi sia dal Tynecastle, sia dal Murrayfield quell’anno avevo deciso di fare il mini-pass anche perché le avversarie dei primi turni, oltre ai Dons, erano St Johnstone e Rangers e c’era anche occasione di vedere calcio in uno stadio in cui, fino a quel momento, avevo solo visto decine di partite di rugby.

Gli Hearts giocarono altre quattro gare on the road prima di tornare al BT Murrayfield per la sfida contro il St Johnstone. Un mese e mezzo dopo l’esordio casalingo, in autunno ormai avanzato, era già tempo di cappotto pesante e cielo grigio e la prestazione delle due squadre in campo rispecchiava il meteo del giorno. Un goal di Lafferty, arrivato anche in maniera piuttosto fortunosa, aveva comunque permesso ai Jam Tarts di prendersi la prima vittoria in casa – nessuno, ovviamente, si aspettava di dover poi attendere quasi due mesi per poter gioire nuovamente per un successo degli Hearts in Gorgie.

I match programme delle quattro sfide giocatesi al BT Murrayfield

Gli Hearts arrivano alla sfida coi Gers, già il secondo scontro diretto in soli due mesi di campionato, decisamente senza i favori del pronostico ma il classico goal dell’ex (gran punizione di Kyle Lafferty oltretutto segnata proprio di fronte al settore ospiti) aveva illuso un po’ tutti. La doppietta di Kenny Miller (capitano quel giorno) e il goal di Windass avrebbero regalato il successo ai Rangers (1-3 il risultato finale) e condannato gli Hearts alla seconda sconfitta consecutiva (dopo il derby perso), seguita a ruota dalla brutta sconfitta patita una settimana più tardi per mano del Kilmarnock.

La partita col Kilmarnock, in programma il 5 novembre, doveva essere (secondo il piano della società) la gara che avrebbe segnato l’esordio degli Hearts al Tynecastle Park di fronte al nuovo Main Stand. Problemi con la consegna dei seggiolini e ritardi “fisiologici”, invece, costrinsero gli Hearts a dover affittare nuovamente il BT Murrayfield.

Match Programma e vista dal mio seggiolino in occasione di Hearts-Kilmarnock

I tifosi erano però stanchi dell’esilio e quel giorno la risposta in termini di pubblico fu tutto’altro che entusiasmante. Poco più di 16,300 spettatori (tra biglietti venduti per il match e abbonati) per uno spettacolo, onestamente, piuttosto deludente.

Il Killie era riuscito a vincere (1-2) andando avanti due volte e il goal di Isma Gonçalves non era bastato agli Hearts per prendersi almeno un punto. Gli Hearts avevano scelto questa gara per indossare il poppy in onore dei caduti di tutte le guerre, come tradizione nella gara casalinga più vicina alla data dell’armistizio (11.11) in cui solitamente viene anche celebrata una cerimonia speciale vicino all’Hearts Memorial Clock, situato vicino alla stazione di Haymarket (di questo parleremo prossimamente).

La vista dal mio posto per Hearts-Celtic, semifinale di Betfred Cup 2018/19 e ultima apparizione dei Jambos nella casa del rugby scozzese

Gli Hearts sono tornati ancora una volta a giocare al BT Murrayfield, nell’ottobre 2018 in occasione della semifinale di Betfred Cup contro il Celtic, gara giocata ad Edimburgo a causa dell’indisponibilità di Hampden Park. Anche quel giorno, ça va sans dire, è stato avaro di soddisfazioni per me e i miei fellow Jambos…

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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