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Quando i Buddies fecero l’impresa

I tifosi del St Mirren festeggiano la vittoria nella semifinale di Scottish Communities League Cup nel gennaio 2013

Ieri pomeriggio [24 gennaio] il St Mirren è stato sconfitto 1-0 dal Livingston nella semifinale di Betfred Cup (League Cup), nonostante soprattutto nella ripresa i ragazzi di coach Goodwin abbiano davvero provato a ribaltare il risultato maturato in avvio.

Dovranno cosi attendere un’altra stagione prima di poter ripetere l’impresa compiuta nel 2013, quando ad Hampden Park riuscirono ad eliminare il Celtic proprio in semifinale – e sulla strada per andare ad alzare il trofeo due mesi più tardi, sempre al National Stadium ma stavolta contro gli Hearts.

Il Main Stand di Hampden Park, foto scattata 27.01.2013

Quel pomeriggio di fine gennaio (era domenica 27 gennaio 2013, kick off fissato per le 2.30pm) il St Mirren (di cui Goodwin era capitano) era sceso in campo come underdog, che più underdog non si può. Il Celtic di Neil Lennon era arrivato alla semifinale dopo aver battuto il Raith Rovers (4-1, quattro goal a firma di Gary Hooper) e il St Johnstone (5-0, a segno ancora Hooper, Mulgrew e Commons con un hat-trick), in campionato non aveva rivali (era la prima stagione dopo il fallimento dei Rangers, costretti a ripartire dall’allora Third Division) ed era lanciatissimo verso il treble, anche sulla scorta della buona performance in Champions League (dove era stato eliminato dalla Juventus agli ottavi).

Il St Mirren, invece, arrivava a quella sfida avendo giocato un turno in più (il format della competizione, allora chiamata Scottish Communities League Cup, era diverso da quello attuale ma anche allora le squadre che avevano chiuso nei primi posti in Scottish Premier League entravano nella competizione più avanti) e battuto, non senza qualche problema, Ayr United (secondo turno, 5-1), Hamilton Academical (terzo turno, 1-0 con goal di Mair al 90′) e Aberdeen (terzo turno, 2-2 dopo i supplementari e 4-2 ai rigori al Pittodrie).

St Mirren e Celtic entrano in campo prima della semifinale di League Cup del 27.01.2013

Danny Lennon, il manager dei Saints, aveva però già fatto esperienza da “mata-gigantes” da giocatore. Era infatti presente nella squadra dei Raith Rovers che, nel 1994 e proprio contro il Celtic, erano riusciti a vincere la League Cup ai rigori ribaltando un pronostico, forse, allora ancora più blindato di quello del 2013.

Danny non aveva potuto giocare la finale per infortunio, ma aveva contribuito alla vittoria nella semifinale giocatasi al McDiarmid Park contro gli Airdrieonians. Allora entrambi i club militavano in First Division (l’odierno Championship) e il premio della finale contro il Celtic ad Hampden Park valeva quasi come un titolo.

Vendita di sciarpe del Celtic sulla strada di fronte ad Hampden Park

Era la seconda volta, per me, ad Hampden Park quel giorno, nonostante fossi in Scozia da poco meno di sei mesi. Nell’ottobre 2012, infatti, avevo avuto occasione di visitare il National Stadium per vedere la Scozia femminile in azione contro la Spagna, nella gara di andata dello spareggio-qualificazione UEFA Women’s EURO 2013 (di questa gara parlerò altrove).

All’epoca non viaggiavo in treno ma mi spostavo con MegaBus (costavano meno e credevo fossero più comodi) e autobus locali quindi arrivai a Hampden girando per il Southside di Glasgow, col bus che (se ricordo bene) ha una fermata sulla strada principale in linea d’aria di fronte all’ingresso principale dello stadio (mentre arrivando in treno, dalla stazione Mount Florida, Hampden si vede dalla curva di solito destinata agli ospiti).

Il match programme della semifinale

Ricordo bene il viaggio verso Hampden Park, ricordo bene il pre-partita con gli spalti che si riempivano pian piano e il mismatch presente non solo in campo, ma anche nel numero di tifosi al seguito delle due squadre – col settore riservato ai tifosi del St Mirren unico punto ad interrompere la marea biancoverde, nonostante il National Stadium fosse tutt’altro che sold-out.

Tutti, come detto, ci aspettavamo che il Celtic vincesse la gara (chi più, chi meno anche piuttosto facilmente) ma i Buddies sono riusciti davvero a compiere un’impresa clamorosa, ancora più di quando, un paio di mesi più tardi, riuscirono a completare il trionfo battendo gli Hearts in finale (cui non bastò la doppietta di Ryan Stevenson per ottenere un successo nella “wee Cup” che manca ormai da decenni).

Il consueto “huddle” pre-partita dei giocatori del Celtic

A voler guardare indietro adesso, col senno di poi, in quella gara si potevano intravvedere negli Hoops i primi sintomi che sono poi diventati evidenti nelle stagioni successive, col Celtic che l’anno dopo fallí clamorosamente su tutti i fronti (tranne che in campionato), venendo eliminato dalla League Cup al terzo turno (loro prima apparizione stagionale, 0-1 in casa contro il Greenock Morton) e in Scottish Cup (al quinto turno, 1-2 ancora in casa ma stavolta contro l’Aberdeen).

Il match finí 3-2 (St Mirren era designato come “squadra di casa” e anche per questo il Celtic ha giocato in completa divisa nera, a questo link del sito della BBC trovate highlights e interviste post-partita) ma non andò per nulla come ci si attendeva. Il St Mirren, infatti, riuscì a portarsi avanti 3-1 (terzo goal a firma Steve Thompson, nato a Paisley ma con un passato ai Rangers) grazie anche all’errore di Mulgrew dal dischetto. Il difensore, nazionale scozzese, si era riscattato nei minuti finali fissando il risultato sul 3-2.

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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