Posted in Scotch Pie e dintorni, Scozia

“Pioneers and trailblazers”, ma solo dopo oltre quarant’anni

Il poster dello spettacolo in scena al Traverse Theatre

Mercoledì 29 settembre è stata una giornata che ho personalmente dedicato al calcio femminile scozzese. Il caso ha voluto che, nello stesso giorno, ci fosse infatti il Women’s Edinburgh Derby ad Easter Rd (di cui ho già parlato) e la messa in scena dello spettacolo teatrale dedicato ad una delle più grandi giocatrici scozzese della storia recente, Rose Reilly.

Lo spettacolo, chiamato semplicemente “Rose”, è in scena al Traverse Theatre di Edimburgo fino a domani, 2 ottobre, ma i biglietti sono andati esauriti davvero in pochissimo tempo. Lo spettacolo rientra nell’offerta di “A play, a pie and a pint“, splendida iniziativa che consente, col prezzo di ingresso, di vedersi uno spettacolo (di solito in programma all’ora di pranzo) e prima, o dopo, mangiare una pie e bersi una pinta di birra – o un bicchiere di vino, se l’aria del teatro vi ispira di più.

“Rose” è un one-woman show scritto da Lorna Martin che racconta la storia di Rose Reilly attraverso la voce della protagonista, dai suoi primi anni in Ayrshire all’amore per il calcio e a tutte le avventure e i problemi affrontati a causa del suo folle amore per la palla tonda.

Rose, una delle migliori calciatrici della sua epoca (ma non solo), ha avuto la “sfortuna” di innamorarsi di uno sport, il calcio, che fino al 1971 (sarebbe stato il 1974 in Scozia) per le donne era proibito vedere come una carriera. Non solo, a causa del ban datato 1921, con cui le federazioni calcistiche avevano deciso di proibire alle donne di giocare a calcio impedendo ai club “maschili” di dare accesso a squadre femminili ai propri impianti, organizzare anche un’amichevole era davvero un’impresa.

I tempi son cambiati, per fortuna, la strada da fare è ancora molto lunga ma la consegna dei caps alle atlete che hanno preso parte alla prima gara internazionale tra Scozia e Inghilterra giocatasi a Greenock nel 1972 su un terreno di gioco ghiacciato, con le giocatrici scozzesi che furono costrette a comprarsi loro le maglie blu, cui hanno cucito numeri e logo e che sono arrivate al campo di gioco a bordo di un camion che trasportava letti e divani dopo che non erano riuscite ad organizzare il noleggio di un autobus.

Il palcoscenico pronto prima dell’inizio dello spettacolo

La storia della carriera di Rose Reilly si mischia, inevitabilmente, con quella della sua vita privata e sempre tenendo presente un background “patriarcale” che vede la SFA nei panni del villain.

Rose, per giocare a calcio a livello professionistico, è stata costretta ad emigrare prima in Francia, poi in Italia dove ha davvero trovato modo di esprimersi al massimo, vestendo anche la maglia della Nazionale Italiana e vincendo il Mundialito nel 1984 – va ricordato che la prima Coppa del Mondo femminile organizzata dalla FIFA è datata 1991.

Il biglietto dello spettacolo

Rose ha ricevuto “giustizia” (dopo esser stata bannata dalla SFA, con altre due colleghe, nel 1974) solo nel 2019 quando la First Minister Nicola Sturgeon, nel pre-partita dell’amichevole tra Scozia e Giamaica giocatasi ad Hampden Park (ultimo match della Scozia prima della partenza per la prima presenza ad una Coppa del Mondo) ha consegnato a lei e ad altre sue compagne di squadra il cap per la gara contro l’Inghilterra giocatasi a Greenock.

Pioneers and trailblazers” vengono chiamate, adesso, Rose e le sue compagne. Credo che queste definizioni facciano loro piacere ma fino ad un certo punto, perché sono convinto che Rose e le sue compagne, cosi come tutte le donne che amano il calcio nonostante questo meraviglioso sport non abbia sempre ricambiato questa passione, volessero soltanto essere libere di giocare.

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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