Posted in Memories, Scotch Pie e dintorni, Scozia

Nella buona sorte e nelle avversità

Il numero di spettatori mostrato sul tabellone luminoso durante la gara tra Scozia e Jamaica del 28.05.2019

Diciottomila cinquecento cinquantacinque. 18,555 spettatori, ad Hampden Park, un martedì sera (28 maggio 2019), per una gara amichevole (biglietti a £5, ma comunque a pagamento) della nazionale femminile.

Prima di chiedermi com’è stato possibile tutto questo, come Shelley Kerr e le sue ragazze siano riuscite a far impazzire una nazione, voglio subito affrontare the elephant in the room, ovvero perché il calcio femminile (ma succede anche nel rugby) faccia cosi fatica ad attrarre un pubblico numeroso sugli spalti.

Scozia-Spagna, 20.10.2012

In Scozia, prendendo esempi un po’ a caso, abbiamo una First Minister donna (Nicola Sturgeon, che secondo recenti sondaggi è anche considerata una delle migliori leader in Europa), abbiamo avuto la prima presidente donna alla guida della Scottish Rugby Union (Dee Bradbury), abbiamo avuto due head coach donne alla guida della nazionale femminile (Anna Signeul e Shelley Kerr, prima che si dimettesse).

Il campionato domestico calcistico non è ai livelli di quelli americano, inglese o tedesco ma il Glasgow City in Europa ha avuto anche occasioni di togliersi qualche soddisfazione, mentre le ragazze della nazionale (prima del glorioso anno 2019) si erano qualificate per la fase finale di un major tournament solo una volta, per l’Europeo del 2017 ma spesso erano arrivate a giocarsi la qualificazione ai playoff contro squadre (Spagna e Olanda) che erano nettamente più forti di loro.

Le ragazze della Scozia al termine della sfida contro la Spagna

Non ho né il tempo né la competenza per mettermi a scrivere un trattato sulle cause vere e profonde di questa disparità, ma credo che la causa sia una disparità “fisiologica” derivante da una mentalità che, per troppo tempo, ha visto famiglia e società organizzate su scala patriarcale e messo le donne in disparte senza consentire loro parità di opportunità con gli uomini.

Qualcosa, negli ultimi anni, si è finalmente mosso e come ho detto poco sopra abbiamo esempi di donne di successo in politica e in altri ambiti della società, ma la strada da fare per abbattere finalmente, una volta per tutte, il “glass ceiling” è ancora lunga. Il dato incoraggiante è che comunque, lentamente ma inesorabilmente, i tempi stanno cambiando e non ci fermeremo finché la parità e l’uguaglianza sono un dato di fatto, una garanzia assoluta e da cui indietro non si tornerà più.

Lo stralcio del messaggio dell’allora head coach Anna Signeul nel match programme ufficiale della sfida tra Scozia e Spagna del 2012

Tornando al calcio, ricordo con grande affetto e piacere la mia primissima visita ad Hampden Park. Era il 20 ottobre 2012, noi ci eravamo trasferiti stabilmente in Scozia da meno di una settimana ma l’occasione era davvero troppo ghiotta per farcela scappare.

La SFA aveva deciso di disputare la gara della Scozia femminile contro la Spagna, valida come andata del playoff qualificazione per l’Europeo del 2013, nella casa del calcio scozzese. Era la prima volta in assoluto che la rappresentativa femminile giocava nel National Stadium e per agevolare l’affluenza del pubblico, si era deciso di dare accesso gratuito al pubblico.

Ingresso in campo delle squadre prima di Scozia-Spagna

In totale, quel freddo sabato di ottobre, 4,058 spettatori erano accorsi ad Hampden per sostenere le ragazze che riuscirono ad imporre il pareggio alla Spagna (1-1), salvo poi venire eliminate (3-2) con un goal subito nei minuti finali dei tempi supplementari, dopo aver sprecato un vantaggio di due goal. Anche in quell’occasione, the Scottish way colpisce ancora.

Dopo quel giorno, la Scozia femminile dovette attendere sette anni prima di tornare ad Hampden ma quando lo ha fatto, lo ha fatto in style.

Un’immagine degli spalti di Hampden Park durante Scozia-Jamaica del maggio 2019

Il 28 maggio 2019, infatti, le ragazze di coach Shelley Kerr hanno avuto lo strameritato sending off con un’amichevole contro la Jamaica nel National Stadium di fronte a 18,555 spettatori.

La Scozia aveva conquistato, pochi mesi prima, il diritto di giocare la fase finale della Coppa del Mondo 2019 in Francia dopo aver vinto il proprio girone di qualificazione, non proprio contro ogni pronostico ma compiendo comunque un’impresa piuttosto clamorosa.

Com’è cambiato Hampden Park, da fuori, in sette anni: sopra nel 2012, sotto nel 2019

Per la prima volta, infatti, la Scozia Femminile avrebbe giocato nella fase finale della Coppa del Mondo e Rachel Corsie e compagne hanno anche interrotto un’attesa lunga vent’anni per tutto il Paese, che non vedeva una sua nazionale (maschile o femminile) nella fase finale di una Coppa del Mondo dall’edizione maschile del 1998 giocatasi in Francia.

Nel 2012 ero andato ad Hampden con MegaBus e autobus locale, ma nel 2019 mi son mosso in treno e ho finalmente provato la “full Hampden experience” ovvero treno da Glasgow Central fino a Mount Florida poi a piedi fino allo stadio.

La full Hampden experience by train

Sono arrivato piuttosto presto – come spesso capita – e l’atmosfera attorno allo stadio era davvero bella, con tante bambine accompagnate dai genitori, tante squadre, tanta passione. Il pre-partita era corso via tranquillo (nonostante la mia missione di trovare un match programme completata solo all’intervallo dopo aver girato per tutto il main stand!) con diverse cerimonie (tra cui la consegna dei caps a molte atlete), oltre ai consueti inni nazionali.

La Scozia era scesa in campo in rosa, con una maglia (away) specificamente disegnata per la rappresentativa femminile, cosi come la tradizionale dark blue di casa che aveva un disegno diverso da quella maschile. Piccoli segnali, volendo, ma davvero grandi passi in avanti nel riconoscere “uguaglianza in tipicità”.

I match programme ufficiali delle due gare della Scozia Femminile giocatesi ad Hampden Park

La Scozia vinse 3-2 grazie ai goal messi a segno da Erin Cuthbert, Caroline Weir e Sophie Howard e ricevette una grande ventata di entusiasmo e di ottimismo. Purtroppo l’avventura nella coppa del mondo non è andata come ci si attendeva anche e soprattutto per mancanza di esperienza a questi livelli, mentre la strada verso la qualificazione al secondo major tournament consecutivo (l’Europeo in Inghilterra inizialmente in programma nel 2021 ma posticipato nel 2022) si è purtroppo interrotta a causa di tre sconfitte consecutive maturate alla ripresa dell’attività post-lockdown.

La maglia home prodotta da Adidas e SFA in esclusiva per la Scozia Femminile

La nazionale femminile, dopo l’addio di Shelley Kerr, è al momento affidata ad un interim head coach e scenderà in campo domani pomeriggio all’AEK Arena di Larnaca contro Cipro (battuto 8-0 all’andata, gara giocata nell’agosto 2019 ad Easter Rd cui ero presente) prima di chiudere il torneo di qualificazione contro il Portogallo, sempre a Larnaca ma allo stadio Αντώνης Παπαδόπουλος. Non ci saranno, purtroppo, in palio punti importanti per la classifica ma le prossime gare saranno comunque importanti per ritrovare morale e fiducia in vista dei prossimi impegni.

Nella buona sorte e nelle avversità, se tu ci sarai io ci sarò.

C’mon Scotland!