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Si chiude al Petershill Park la stagione di SWPL delle Hearts Women

Hearts Women schierate a metà campo prima del fischio d’inizio, con la divisa celebrativa dei 150 anni

La stagione di SWPL delle Hearts Women si è chiusa domenica scorsa, 19 maggio (data che, per i Jambos, sarà per sempre ricordata per il successo nella finale di men’s Scottish Cup del 2012 sugli Hibs, col derby vinto 1-5) al Petershill Park di Glasgow.

Ho specificato la stagione “di SWPL” perché le Hearts saranno impegnate, domenica prossima ad Hampden Park, contro le Rangers Women nella finale di Women’s Scottish Cup ma siccome non potrò essere presente alla gara, anche la mia annata al seguito delle Jambos si è chiusa a Springburn domenica scorsa.

Dopo la sconfitta patita venerdì 9 maggio al Meadowbank Stadium, per le Hearts c’erano altri due impegni da onorare al meglio prima di concentrarsi sulla storica finale di domenica 26 maggio. Mercoledì scorso, infatti, le Jambos hanno ospitato le Celtic Women ad Oriam, nell’ultimo impegno casalingo, uscendo sconfitte (1-3, goal di Lizzie Waldie nella ripresa) contro quelle che, pochi giorni dopo e non senza fatica, sarebbero diventate Champions of Scotland per la prima volta nella loro storia.

Hearts e Celtic ad inizio gara

Le Celtic Women, infatti, sono arrivate alla gara finale della stagione a pari punti con le Rangers ma con una differenza-reti nettamente maggiore. Una vittoria, al Celtic Park, contro le Hibs Women avrebbe garantito loro il titolo, rendendo di fatto inutile il risultato del Broadwood Stadium dove le Rangers ospitavano le Partick Thistle.

Le ragazze di coach Elena Sadiku, però, hanno davvero sofferto fino alla fine (rischiando di “hibs it” proprio contro le Hibs!) e hanno trovato il goal della vittoria (1-0) al minuto 89, grazie ad un’azione personale di Amy Gallacher.

Hearts e Celtic scambiano il campo prima del calcio d’inizio

Mentre accadeva tutto questo, io ero al Petershill Park in quella che, di fatto, era la gara più “inutile” delle tre fra squadre della top-six. Le Glasgow City erano già sicure del terzo posto, le Hearts del quarto e nessuna delle due squadre poteva in nessun modo influenzare il risultato degli altri campi.

Non volevo mancare, però, perché anche quest’anno sono riuscito a seguire le Jambos ovunque potevo, ogni volta che sono riuscito ad organizzarmi, e un viaggio al The Peasy è sempre piacevole, anche con le premesse elencate poco sopra.

Arrivo a Glasgow con buon anticipo e decido quindi di andare allo stadio a piedi. In poco più di mezz’ora copro il miglio e mezzo scarso che separa George Square dal Petershill Park e riesco a trovare, nonostante questo, i tornelli ancora chiusi al mio arrivo.

From Hamilton to Springburn…

Prendo il match programme, la mia ultima pie stagionale, trovo posto in piedi appoggiato alla struttura in metallo nel lato della tribuna più vicino all’ingresso (e all’uscita della squadra ospite, che è separata da quella di casa che invece esce dal lato opposto della tribuna) e aspetto l’inizio della gara.

Le Hearts, per mia grande sorpresa, scendono in campo con la terza maglia, per la prima volta stagionale, e mi fanno un grandissimo regalo perché, fino a domenica, non ero mai riuscito a vedere la maglia celebrativa dei 150 anni del Club dal vivo (per assoluta coincidenza, indossavo anch’io quella maglia domenica).

Glasgow City in attacco nel primo tempo

La gara si mette subito malissimo, con le Hearts (che dopo un minuto hanno una ghiotta occasione per passare in vantaggio) sotto 2-0 in soli cinque minuti. Per fortuna non accade quello che temevo, con le Jambos che riescono a rimettersi in carreggiata e a limitare i danni, non subendo più goal e riuscendo anche in un paio di occasioni ad impensierire Lee Gibson.

Finisce quindi 2-0, le Hearts chiudono la stagione con tre sconfitte consecutive che, ininfluenti in termini di risultato finale (quarto posto in classifica già messo in cassaforte) lasciano comunque un po’ di amaro in bocca. Testa già a domenica, adesso, consapevoli che la sfida contro le Rangers ci vede decisamente come le underdogs ma allo stesso tempo con la determinazione a fare del nostro meglio per cambiare il pronostico. Nel calcio, del resto, non sarebbe la prima volta che questo accadrebbe.

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Prima volta al nuovo Meadowbank Stadium (e si, abbiamo perso un altro Edinburgh Derby…)

Il main stand del Meadowbank Stadium al termine della gara

Ieri sera, venerdi 10 maggio, ho seguito le Hearts Women nella penultima trasferta stagionale (e ultimo Edinburgh Derby dell’annata) per la sfida contro le Hibs Women al Meadowbank Stadium.

Prima volta, per me, nell’impianto in EH7, che è la nuova versione dello stadio (che portava lo stesso nome) che conoscevo, costruito per i Commonwealth Games del 1970 (ma è stato anche usato per i giochi del 1986) e mai sistemato da allora. Il comune di Edimburgo, proprietario dell’impianto, aveva deciso di chiuderlo nel 2017 e un paio di anni dopo sono iniziati i lavori di abbattimento e ricostruzione, terminati solo lo scorso anno.

Un momento del secondo tempo

Le Hibernian Women dividono il complesso sportivo con l’Edinburgh City, uno stadio multifunzione le cui tribune hanno adesso un decimo della capienza della versione originale (500, contro le 5000 precedenti). Ero molto curioso di vedere finalmente una gara dal vivo nel nuovo stadio, contando che avevo letto e sentito numerosissime testimonianze (quasi tutte negative) della visuale che si ha dal nuovo stand.

Arrivo a Meadowbank, a piedi, che manca poco più di un’ora al calcio d’inizio, dopo un bel pomeriggio passato ad Holyrood Park sfruttando la temperatura incredibilmente calda per periodo e latitudine. I tornelli aprono alle 6.30pm (kick off della gara fissato per le 7.30pm) e sono tra i primi a mettere piede nella struttura (che avrebbe registrato, poco dopo, il sold-out), prendendo posto nell’ultima tribuna posta nel lato opposto al cancello d’ingresso – che, immagino, sia abitualmente usata come settore ospiti per le partite casalinghe dell’Edinburgh City, club da poco retrocesso in League 2 maschile.

Un momento della prima frazione

La visuale del campo non è cosi male come mi aspettavo, anche e soprattutto considerando che il centro sportivo presenta una pista di atletica nuova di zecca che, ai fini calcistici, è davvero un gran punto negativo. Le Hearts entrano poco dopo in campo per il riscaldamento, con un sole ancora a picco e temperatura sopra i 20C, fattore che decisamente influenza il primo tempo della sfida.

Le due squadre, infatti, soffrono particolarmente il caldo (oltre alla naturale tensione) e nella prima frazione non riescono praticamente mai ad impensierire le portiere. Dopo che le Jambos, settimana scorsa, aveva matematicamente conquistato il quarto posto in classifica, la sfida di ieri sera aveva in palio tre punti inutili per la classificazione finale ma molti punti in termini di orgoglio. Le Hearts, infatti, avevano finora perso due dei tre derby disputati mentre alle Hibs serviva un risultato positivo per chiudere un’altra annata deludente nel modo meno peggiore possibile.

Il nuovo Meadowbank Stadium

Nella ripresa, ahimè, è proprio la necessità delle padrone di casa di salvare la loro stagione con l’orgoglio locale ad avere la meglio. Le Hibs si impongono 2-0 grazie ad un goal rocambolesco (Parker-Smith è superba su Baucom lanciata a rete, ma Handley sulla riga calcia la palla proprio addosso all’attaccante statunitense, mentre Tweedie al 90′ trova da fuori area una parabola impossibile da fermare per la portiere in maroon) e festeggiano il loro momento di gloria, mentre le Hearts cercheranno di chiudere la stagione al meglio nelle prossime due sfide (Celtic in casa mercoledì, Glasgow City in trasferta domenica) prima di pensare alla finale di Women’s Scottish Cup in programma domenica 26 maggio.

Certo, la stagione come detto nel post precedente non può che definirsi soddisfacente, per le Hearts, ma perdere tre derby su quattro è un record piuttosto deludente, che il prossimo anno dovrà essere migliorato.

We’ll support you evermore!
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Vittoria col Partick Thistle, quarto posto finale garantito e un’altra pagina di storia per le Hearts Women

Il successo ottenuto domenica pomeriggio (3-2) ad Oriam contro le Partick Thistle Women (il quinto stagionale, in altrettante gare) ha regalato alle Hearts Women la certezza matematica del quarto posto finale nella classifica di SWPL1, con tre gare ancora da giocare – tra cui l’ultimo Edinburgh Derby, in programma a Meadowbank venerdì prossimo.

Se ad inizio anno l’entusiasmo generato dal risultato ottenuto lo scorso anno aveva anche fatto pensare ad una stagione da chiudere ‘migliorando il quarto posto dello scorso anno’, per come si è sviluppata l’annata della Jambos il quarto posto finale è davvero un risultato da festeggiare, un traguardo che, assieme alla prima finale di sempre di Women’s Scottish Cup, ha reso questa stagione ancora più speciale.

Un momento del match contro il Partick Thistle

L’infortunio, grave, occorso a capitan Georgia Hunter (rottura del crociato) nel match infrasettimanale di Cumbernauld (perso 3-0 contro le Rangers) aveva un po’ distolto l’attenzione dal campo ma le ragazze di coach Olid, domenica scorsa (con calcio d’inizio anticipato alla 1pm) ad Oriam sono riuscite a chiudere il discorso dominando il match dal primo minuto fino almeno al 75′, andando sul 3-0 salvo poi subire una rimonta, per fortuna non completata, delle Jags che hanno saputo confermare il loro ruolo di squadra sempre ostica da affrontare.

Venerdi, come detto, le Hearts Women scenderanno in campo, per la prima volta, al nuovo Meadowbank Stadium per sfidare le Hibs Women (lo scorso anno, entrambi i derby in trasferta si erano giocati a Easter Rd). In palio ci sarà ‘solo’ l’onore e, dopo aver perso i primi due scontri diretti ad inizio stagione, è sicuro che le Jambos avranno voglia di prendersi un’altra vittoria nello split, prima di godersi un fine settimana di meritato riposo.

La tote bag con gli autografi di molte delle giocatrici che hanno vestito la maglia delle Hearts Women nelle ultime due stagioni

Settimana prossima, invece, si chiude la stagione con le ultime due gare, in casa contro la capolista Celtic (Oriam, mercoledì alle 6.10pm) e al Petershill Park contro le Glasgow City che, dopo una sola stagione da campionesse di Scozia, saranno costrette ad abdicare. Chi vincerà, tra Celtic Women (che mai si sono aggiudicate il titolo) e Rangers Women, verrà deciso molto probabilmente all’ultima giornata dopo che l’ultimo old firm stagionale, giocatosi ieri all’ora di pranzo al Broadwood Stadium, si è chiuso sullo 0-0 e ha lasciato le due squadre a pari punti (ma le Hoops hanno una migliore differenza-reti).

Poi, sarà tempo di concentrarsi sulla finale di Women’s Scottish Cup. Comunque vada, quel giorno le Jambos scriveranno una nuova pagina di storia del club.

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Il Montrose non è il mio “nuovo Hamilton” – vi spiego perché

Il benvenuto ad Ainslie Park

Domenica 14 aprile, approfittando del fatto che le Hearts Women avevano già giocato (e vinto) il derby contro le Hibs il venerdì precedente, decido di regalarmi un breve viaggio in bus per tornare ad Ainslie Park, dove le Spartans Women ospitavano le Montrose Women in un match valido per il venticinquesimo turno di SWPL (e il mio primo tra due squadre nella bottom-six di classifica dopo lo split).

Spieghiamo velocemente cosa vuol dire il titolo che ho scelto per questo post: l’Hamilton Academicals FC è stato, fino all’agosto scorso, l’unica squadra (maschile e femminile) ad aver giocato nella top-tier del calcio scozzese da quando mi sono trasferito quassù a non aver mai visto in azione. Per la maschile ho avuto molte occasioni sprecate, per la femminile invece la scorsa stagione è stato impossibile (per una ragione o per l’altra) organizzarmi in modo da vedere le biancorosse in azione.

Il Montrose maschile ero riuscito a vederlo, a domicilio, nell’estate 2019 (qui trovate il resoconto di quella giornata) mentre invece la squadra femminile, neopromossa in SWPL, aveva fatto visita ad Oriam quando ero in Italia mentre non ero riuscito ad organizzarmi per seguire le Hearts in trasferta lo scorso ottobre.

Un momento del primo tempo del match tra Spartans Women e Montrose Women

Mi ero quindi fatto l’idea che il Montrose Women potesse diventare il mio “nuovo Hamilton” e volevo, allo stesso tempo, evitare di crearmi una “nuova ossessione”. Con queste basi, la partita di domenica scorsa a Pilton era davvero un appuntamento per me imperdibile.

Ero anche curioso di vedere il Montrose in azione perché, come detto, da neopromossa ha fatto una stagione davvero positiva e si presentava ad Ainslie Park con tre punti di vantaggio sulle padrone di casa e con la voglia di staccarsi definitivamente da uno degli ultimi due posti in classifica che portano “in regalo” la retrocessione diretta in SWPL2 (l’ultimo) o lo spareggio promozione/retrocessione con la seconda classificata di SWPL2 (il penultimo). Mentre lo scorso anno le Glasgow Women sono sempre rimaste nel fondo della classifica, dalla prima all’ultima giornata, in questa stagione ci sono almeno quattro squadre in lotta per la salvezza – oltre alle due avversarie di turno, ci sono il Dundee United Women e le Hamilton Accies (che lo scorso anno avevano vinto lo spareggio).

Le Spartans Women difendono un corner nel primo tempo

Insomma, non senza qualche problema (bus preso di corsa) arrivo allo stadio che manca poco più di mezz’ora al calcio d’inizio, quindi c’è tempo per una pie prima di prendere posto sulla tribuna in un altro pomeriggio influenzato dal forte (e gelido) vento che da qualche giorno sferza la Capitale – il giorno prima, sabato, ero all’Hive Stadium per Scozia Femminile v Inghilterra Femminile di Women’s 6 Nations e devo ammettere che il freddo patito quel giorno, con condizioni climatiche quasi “estreme” considerando anche che, tecnicamente, la primavera è già iniziata da un po’, è stato molto.

Il vento influenza le giocate delle squadre ma, onestamente, il primo tempo sarà difficilmente ricordato per lo spettacolo visto in campo. Il Montrose crea qualche occasione, soprattutto da palla ferma, ma costringe la portiere delle Spartans ad una sola parata degna di nota, con le squadre che vanno a riposo su uno dei più tipici scenari da 0-0.

Fun fact: nelle due occasioni in cui ho visto il Montrose (men o women) dal vivo, i match programme erano validi per due partite

Nella ripresa il Montrose scappa sullo 0-2, dominando il gioco, prima di chiudersi un po’ troppo in difesa e rischiare di gettare al vento il lavoro fatto. Le Spartans, infatti, sprecano una clamorosa occasione fallendo un calcio di rigore prima di accorciare le distanze a tempo quasi scaduto.

Finisce 1-2, il Montrose si prende i tre punti che voleva e allunga sulle dirette avversarie mentre le Spartans dovranno continuare a guardarsi le spalle se non vorranno rischiare di essere risucchiate in uno dei due posti in fondo alla classifica. Per loro, dopo lo scorso anno, una stagione sorprendentemente deludente ma che possono rendere magica tra meno di due settimane, quando sfideranno le Hearts Women a Hampden Park nella semifinale di Scottish Cup.

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Le Hearts Women centrano due risultati storici in meno di una settimana e ipotecano il quarto posto in classifica

Le squadre schierate prima del terzo Edinburgh Derby stagionale

La stagione 2023/24 delle Hearts Women verrà ricordata come un vero e proprio rollercoaster di emozioni, prestazioni e risultati e, molto probabilmente, quando si guarderà indietro a questa annata non si riuscirà ad evitare di farlo con qualche rammarico.

Si, perché le due straordinarie vittorie conquistate in meno di una settimana, tra venerdì 12 e mercoledì 17 aprile, hanno permesso alle Jambos di ipotecare il quarto posto finale ma la sensazione è che con un paio di innesti in ruoli-chiave, in modo da dare più profondità alla rosa e permettere a coach Olid di fare maggiore turnover nei momenti, come questo, in cui si gioca più spesso, questa squadra poteva davvero lottare per il terzo posto finale nella classifica di SWPL.

Cross di Jess Husband, goal di testa di Kathleen McGovern: Hearts 1 Hibs 0

Lasciando da parte queste considerazioni, la prima vittoria stagionale nell’Edinburgh Derby contro le Hibs arriva al termine di una gara giocata per oltre settanta minuti in inferiorità numerica ma dominata in lungo e in largo, tanto che per larghi tratti del match mi ero completamente dimenticato del cartellino rosso mostrato a McGovern (che col suo colpo di testa, a sfruttare il perfetto assist di Jess Husband, aveva poco prima portato avanti le Hearts) proprio a metà del primo tempo.

Il match, giocato ad Oriam finalmente sold-out un freddo venerdì sera di metà aprile, ha finalmente dato alle Hearts la possibilità di mettere in mostra tutte le proprie qualità, soprattutto in fase difensiva dove il trio di centrali, capitan Hunter, Carly Girasoli e una Lizzie Waldie a mio parere personale player of the match per distanza, hanno saputo tenere a bada le offensive (scombinate, va detto) delle avversarie, incapaci di far valere la superiorità numerica e sempre in difficoltà.

Tanto che nella ripresa, con una bella punizione di Megan Bell, le Hearts hanno trovato il goal del 2-0 con cui si è chiuso il match, un risultato che ha permesso alle Jambos di allungare il proprio vantaggio sulle rivali dirette per il quarto posto finale, a sei punti.

Un momento del primo tempo tra Hearts Women e Rangers Women

Che sarebbero, pochi giorni dopo, diventati addirittura nove, grazie a quello che non ho problemi a definire il capolavoro stagionale (almeno, della parte di stagione giocata finora) delle Hearts. Ovvero, il match casalingo contro le capoliste Rangers Women.

La gara è in programma mercoledì 17 aprile ad Oriam, con kick off fissato per le 7.45pm in modo da consentire la diretta televisiva su BBC ALBA. Oriam non è sold-out, stavolta, ma contando giornata, orario e temperatura (si, fa ancora piuttosto freddo quassù anche per chi è ormai abituato a questo clima) c’è una buona cornice di pubblico.

Katie Lockwood festeggia il goal che avrebbe regalato la prima vittoria alle Hearts Women su una squadra “top-three” in classifica

Eva Olid, head coach delle Hearts, cambia due elementi rispetto al derby di venerdì inserendo Adamolekun al posto della squalificata McGovern e dando spazio tra i pali a Rachel Johnstone, con Parker-Smith che si prende un turno di riposo.

Le Hearts segnano il goal decisivo nella ripresa grazie a Katie Lockwood, il quindicesimo di un’annata davvero positiva per la centrocampista offensiva arrivata in estate dalle Hibs, ma a mio modestissimo parere vincono il match nel primo tempo, in quarantasette minuti che per me sono i migliori giocati finora dalle Jambos.

Il tramonto ad Oriam, sempre spettacolare

Mi spiego: non ho avuto la possibilità di vedere le statistiche, ma credo che tra possesso, territorio, tiri in porta le Rangers abbiano registrato numeri incredibilmente superiori alle Hearts e anche coach Olid ha detto che nel primo tempo “abbiamo mostrato loro troppo rispetto e non siamo riuscite a tenere la palla, giocando il nostro calcio”.

Tutto vero, ma il fattore che per me va premiato è stata la straordinaria organizzazione mostrata in fase difensiva, dove tutte le giocatrici hanno dimostrato calma, capacità di adattamento, concentrazione. Insomma, un vero e proprio masterpiece difensivo che, per uno come me che nella sua “carriera” (fermatasi a quattordici anni, ma di cui vado estremamente fiero) di “stopper” (era il modo in cui decenni fa si indicava il centrale difensivo) è sempre un aspetto fondamentale.

È tutto vero!

Certo, poi là davanti Georgia Timms si è nuovamente sacrificata per ottantasette minuti (prima di fare spazio a Mooney) facendo a spallate con la difesa avversaria, Emma Brownlie nel suo “nuovo” ruolo di esterna alta ha dimostrato tutte le sue qualità, Monica Forsyth ha ancora una volta messo in scena una prestazione da “insostituibile” e il gruppo, in generale, ha voluto questa vittoria in maniera viscerale, ricordando le brutte sconfitte patite l’anno scorso in queste gare e volendo dimostrare, con determinazione, le proprie qualità.

Le Hearts cementano il proprio quarto posto in classifica di SWPL, quindi, con nove punti di vantaggio sulle Hibs (battute 1-0 ad Airdrie dalle Celtic Women, nuove capoliste e prossime avversarie delle Jambos), registrando un secondo clean-sheet consecutivo e dando l’impressione che, se in estate la società continuerà ad operare in questo modo in fase di mercato, davvero il prossimo anno si potranno fissare obiettivi ancora più ambiziosi.

Al momento, però, c’è un viaggio al Celtic Park da preparare prima di pensare a come affrontare la prima gara ad Hampden Park della nostra storia, per la semifinale di Women’s Scottish Cup contro le Spartans Women in un altro Edinburgh Derby che, non ho dubbi, ci farà divertire.

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Pasqua al Petershill Park (make it a double, please!)

Hearts Women in attacco nel primo tempo

Pasqua con chi vuoi, dice l’antico proverbio e io quest’anno ho deciso di passarla al Petershill Park, approfittando del calendario più che favorevole di SWPL1 che offriva un clamoroso double-header nella casa (tra le altre) di Glasgow City e Partick Thistle Women.

Come accaduto un paio di anni fa, in occasione della semifinale dell’allora Scottish Women’s Cup a Falkirk, riesco a vedermi due gare nello stesso pomeriggio e, per assoluta coincidenza, si tratta delle stesse quattro squadre che si sono sfidate in quel pomeriggio tardo primaverile.

Parto con buon anticipo al mattino da Edimburgo, perché il kick off della prima partita, che vede impegnate le Hearts Women contro le Jags nel replay del quarto di finale di Women’s Scottish Cup di un paio di settimane fa (oltre che essere, finora, il quarto scontro diretto stagionale tra le squadre) è fissato per le 12.10pm per consentire la diretta tv su BBC ALBA.

Il pullman (900) arriva un po’ in ritardo ma ho comunque tutto il tempo necessario per una breve passeggiata in centro a Glasgow, per prendere il bus locale (87) verso Springburn e trovare posto nell’unica tribuna del The Peasy.

Una fase del primo tempo tra Partick Thistle Women e Hearts Women

Il meteo è davvero d’aiuto, perché al vento (non troppo fastidioso e, per una volta, nemmeno troppo freddo) fa da contraltare il sole che splende alto nel cielo, fatta eccezione per il passaggio temporaneo di qualche nuvola.

Le Jambos si presentano alla sfida con una settimana di riposo in più rispetto alle avversarie, che settimana scorsa avevano giocato (e perso) la finale di SkySports Cup contro le Rangers Women al Tynecastle Park, e con la giovanissima esterna sinistra, Jess Husband, al debutto dal primo minuto in maroon. Prestazione superba, per lei, in una gara sempre difficile nonostante, alla fine, le Hearts si siano imposte con un netto 0-3 grazie ai goal di Findley (nel primo tempo) e alla doppietta della rientrante Kathleen McGovern.

La vittoria consente alle Jambos di restare al quarto posto in classifica ma, adesso, in solitaria e con tre punti di vantaggio sulle Hibs, battute (1-2) dalle Rangers Women che continuano a guidare la classifica.

Break in George Square tra le due partite

Al termine della gara, con poco più di un’ora libera prima della seconda partita, torno in centro a Glasgow e mi godo la pausa su una panchina in George Square, il cuore della città, prima di tornare in direzione nord-ovest e coprire il miglio e mezzo scarso che separa il centro dallo stadio.

La seconda parte del mio personale “Easter double-header” è lo scontro diretto tra le due squadre che siedono, a pari punti, al secondo posto in classifica ad un punto di distacco dalle Rangers Women (ma, quando scendono in campo, i punti di distacco sono quattro perché le Gers avevano, come detto sopra, già giocato e vinto nella Capitale contro l’Hibernian Women).

Il match programme della sfida tra Glasgow City e Celtic Women

Glasgow City e Celtic Women, infatti, hanno saputo approfittare di un temporaneo calo di forma della capolista per ridurre lo svantaggio, anche (e forse soprattutto) grazie alla vittoria delle Hoops nell’Old Firm giocatosi due settimane fa ad Airdrie.

Nel novembre scorso avevo visto le Glasgow City in casa contro le Rangers e, allora, le ospiti avevano messo in campo una vera e propria dimostrazione di forza, consentendo il primo tiro in porta alle Campionesse di Scozia solo nei minuti di recupero del secondo tempo.

Le Celtic Women, che hanno cambiato guida tecnica a cavallo delle vacanze invernali (con Fran Alonso volato negli USA e sostituito dalla head coach svedese Elena Sadiku) arrivano allo scontro diretto, come detto, per prolungare la striscia positiva e cercare di stare il più vicine possibile alle Rangers Women, sperando in un passo falso delle avversarie o, come sarà più probabile, tenendosi aperta la possibilità del sorpasso nel prossimo scontro diretto.

Glasgow City in attacco nel primo tempo

La gara, che comincia alle 4.10pm ed è anch’essa in diretta su BBC ALBA, è molto aperta ma le Celtic riescono subito a prenderne il controllo. Le Hoops vanno a riposo avanti (0-1) grazie al colpo di testa, su calcio d’angolo, di capitan Hayes e raddoppiano in avvio di ripresa col goal di Natasha Flint, vero e proprio valore aggiunto della rosa e tornata a Glasgow a stagione inoltrata dopo aver giocato la prima parte dell’annata in WSL col Liverpool Women.

A differenza della sfida di novembre contro le Rangers, però, le City riescono a scuotersi, accorciando le distanze a tempo quasi scaduto con il bel goal di Giammona in girata ma, come in autunno, uscendo dal campo sconfitte in un altro scontro diretto.

Il calcio d’angolo a seguito del quale le Celtic Women sono passate in vantaggio

La SWPL si ferma ancora, stavolta per lasciare spazio alla finestra internazionale (la Scozia inizierà il suo cammino verso EURO2025 in Serbia, venerdì pomeriggio, prima di debuttare ad Hampden Park martedì prossimo contro la Slovacchia). Venerdì 12 aprile si torna in campo con l’Edinburgh Derby, in programma ad Oriam, uno scontro diretto che potrebbe essere, a questo punto della stagione, quasi decisivo: una vittoria delle Hearts, che finora hanno perso entrambi i derby giocati quest’anno, manderebbe le Jambos a +6 sulle rivali cittadine.

Per le Glasgow City, invece, un altro scontro diretto da non fallire: al Broadwood Stadium di Cumbernauld faranno visita alle Rangers Women con l’imperativo di prendersi una vittoria (o, almeno, di non perdere) per riportarsi sotto. Le Celtic Women saranno pronte ad approfittare di un passo falso delle rivali e torneranno al Petershill Park, stavolta ospiti delle Partick Thistle Women.

La classifica aggiornata di SWPL1 (fonte: https://swpl.uk/match-centre/swpl/)

Nella lotta per la salvezza, Spartans (che hanno espugnato il Foundation Park di Dundee battendo 2-4 lo United) e Montrose (vincitrici 2-1 in casa sull’Hamilton) lasciano le rispettive avversarie di giornata sul fondo della classifica e si sfideranno ad Ainslie Park domenica 14 all’ora di pranzo. A chiudere la giornata numero 24 arriva la vittoria casalinga per il Motherwell (3-0 sull’Aberdeen) che accorcia le distanze sul settimo posto, occupato proprio dalle Dons e, con quindici punti di vantaggio sul penultimo posto, si mette nelle migliori condizioni possibili per le restanti otto gare stagionali.

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La regular season delle Hearts Women si chiude con una bella vittoria al Foundation Park

Il Foundation Park di Dundee, casa delle Dundee United Women

Non c’era modo migliore di chiudere la prima fase della SWPL, per le Hearts Women, che con una netta vittoria in trasferta nell’ultima giornata prima dello split.

Dopo le belle vittorie raccolte nelle ultime uscite, che avevano consentito alle Jambos di riprendersi il quarto posto in classifica, era fondamentale arrivare alla pausa – domenica prossima, infatti, la SWPL si ferma per fare spazio ai quarti di finale di Women’s Scottish Cup, con le Hearts attese da un’insidiosa trasferta al Petershill Park, contro le Partick Thistle, per un posto alle semifinali e il primo viaggio ad Hampden Park – con altri tre punti a referto.

Poco prima del fischio d’inizio

Se ad inizio stagione l’obiettivo stagionale era di migliorare il quarto posto nella classifica finale dello scorso anno, col passare dei mesi si è capito che le Jambos, nonostante i numerosi innesti nel mercato estivo ed invernale abbiano alzato la qualità della rosa a disposizione di coach Eva Olid, hanno ancora qualche aspetto da sistemare se vogliono lottare per una delle prime tre posizioni, che anche quest’anno sembrano essere appannaggio esclusivo delle tre “big” di Glasgow.

La lotta per il quarto posto, però, quest’anno è davvero agguerrita perché Hearts, Hibs e Partick Thistle sono separate da una manciata di punti e ogni turno le posizioni possono cambiare.

Un momento del match

Anche per questo, come detto, fare risultato contro una squadra, il Dundee United che siede sul fondo della classifica, era davvero categorico per le Hearts. Missione compiuta nel primo tempo del match, con tre goal (doppietta di Emma Brownlie intervallata dal bel goal di Danny Findlay) a fissare il risultato sullo 0-3 con cui si chiudono match e stagione regolare.

Sono andato a Dundee in pullman, per la prima volta (nelle altre due occasioni mi ero mosso in treno) e ho deciso di partire con qualche ora di anticipo sul kickoff, per evitare ogni tipo di inconveniente o di ritardo sul tragitto. Il viaggio dalla bus station di Edimburgo a quella di Dundee è corso via tranquillo, tanto che ho avuto addirittura tempo di visitare di nuovo il V&A prima di incamminarmi verso il Foundation Park, lo stadio che ospita le gare del Dundee United Women e che sorge a pochissimi metri da Tannadice e Dens Park, completando idealmente il “triangolo calcistico” della città.

Il V&A di Dundee

Il tragitto a piedi non è proprio brevissimo, poco più di un miglio, ma considerando la clemenza del meteo (cielo coperto, ma senza pioggia né vento) in poco meno di mezz’ora sono arrivato al campo, in tempo per godermi tutto il riscaldamento e scegliere il mio posto.

Le squadre si riscaldano

Avevo visto il Foundation Park solo in fotografia o negli highlights della BBC e devo ammettere che mi ricorda moltissimo il Petershill Park, essendo inserito in contesto urbano e circondato da case. Il lavoro fatto dal Dundee United, comunque, va elogiato perché lo stand (tre file di seggiolini) completa il campo e la sensazione generale è quella di essere riusciti a costruire uno stadio per la squadra femminile ad un passo dal Tannadice, inserito in zona e creando l’effetto di casa del club.

Al ritorno il percorso è molto più veloce, sia nel tragitto a piedi fino alla bus station (anche perché, per un buon tratto, mi fido di Google Maps e non della mia memoria) che in pullman verso casa.

Le Jambos difendono un corner nella ripresa

Settimana prossima saremo ancora in viaggio, stavolta verso ovest, per la sfida di Women’s Scottish Cup al The Peasy contro il Partick Thistle, un’avversaria sempre molto difficile da affrontare ma che, quest’anno, le Jambos hanno già battuto due volte in SWPL. La posta in palio è comunque altissima per entrambe, con un viaggio a Hampden Park per la semifinale e la concreta possibilità di scrivere un’altra pagina di storia dei rispettivi club.

One Love, One Hearts
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Il primo punto contro le Celtic Women, per chiudere l’anno col sorriso

Ingresso in campo delle squadre

Le Hearts Women chiudono il 2023, un anno che si può definire davvero positivo considerando che ha visto le Jambos finire la stagione al quarto posto, con il primo punto di sempre conquistato contro le Celtic Women, ad Oriam, in condizioni meteo tutt’altro che favorevoli.

Eva Olid e le sue ragazze possono cosi pensare al 2024 con rinnovato entusiasmo, dopo aver conquistato 7 punti (sui 9 disponibili) nelle ultime tre gare dopo l’ultima pausa internazionale, frutto di due vittorie (6-1 in casa contro le Hamilton Accies e, soprattutto, il netto successo ottenuto al The Peasy contro le Partick Thistle, dirette concorrenti per il quarto posto) e, come detto, del primo risultato utile raccolto contro le Hoops.

Le Hearts arrivano alla sfida con tanta voglia di chiudere l’anno al meglio e col bisogno di prendersi punti, dopo averne persi troppi per strada finora in gare che, almeno sulla carta, erano molto più alla loro portata.

Una fase del primo tempo

Arrivo ad Oriam con più di mezz’ora di anticipo sul kick off (fissato, per consentire la diretta tv su BBC ALBA, alle 4.10 di domenica 17 dicembre) e vedo che, fin dal riscaldamento, le ragazze in campo sono concentrate sull’obiettivo. La formazione schierata da Olid, poi, mi dà ulteriori conferme che le Jambos erano davvero convinte di potersela giocare, passando in vantaggio nei primi minuti di gioco con il goal di Georgia Timms, tornata finalmente nel ruolo di punta centrale che, a mio modestissimo parere, le permette di esprimersi al meglio.

Le Hearts impongono un ritmo altissimo al primo tempo, che le Ghirls in Green fanno fatica a pareggiare, ma nella ripresa devono abbassare la velocità delle giocate, si chiudono un po’ troppo in difesa e, inevitabilmente, subiscono il goal dell’1-1, risultato con cui si chiude il match – non prima, però, che le padrone di casa abbiano un paio di chance di riportarsi avanti, e un paio di ottimi interventi di Charlotte Parker-Smith a negare i tre punti alle ospiti.

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Il pareggio è risultato giusto per quanto visto in campo, dopo aver sfiorato l’impresa ad Airdrie qualche mese fa (avanti di due goal, le Hearts avevano allora perso 3-2) arriva finalmente il primo punto contro l’ultima delle Big-Three con cui le Hearts avevano mai sorriso e, come detto, il risultato e soprattutto la prestazione fanno ben sperare in vista del prossimo anno.

Il 2024 si aprirà con la gara, valida per il terzo turno di Women’s Scottish Cup, contro le Edinburgh Caledonia prima di sfidare le Motherwell Women ad East Kilbride. Dopo sedici giornate, le Hearts siedono al quinto posto in classifica di SWPL1 (a pari punti col Partick Thistle, 27, ma con miglior differenza-reti), a due lunghezze dalle Hibs, quarte, ma ad undici lunghezze dalle Glasgow City e dal Graal di questa stagione, quel terzo posto che sarebbe unico modo di migliorare la stagione precedente.

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Hearts Women winning at The Peasy v Partick Thistle, ovvero stessa storia stesso posto stesso bar!

Una fase del primo tempo di Partick Thistle Women v Hearts Women

La stagione scorsa, quella chiusa al quarto posto, le Hearts Women avevano vinto due volte al Petershill Park contro le Partick Thistle e, sempre nello stesso stadio (che è casa anche per le Glasgow City) avevano avuto la conferma del quarto posto finale in classifica di SWPL1 ancora prima di scendere in campo, con le City, nelle fasi finali della competizione.

Quest’anno, come ho già avuto modo di raccontare, per le ragazze di coach Eva Olid l’obiettivo stagionale è cercare di migliorare il risultato conquistato lo scorso anno ma, finora, per diversi motivi, le Jambos siedono al sesto posto nella classifica generale dopo quattordici giornate, grazie a sette vittorie, due pareggi e, ahimè, cinque sconfitte (di cui due nei derby, ma di queste abbiamo già parlato).

Il quarto posto, risultato “minimo” fissato per questa annata, è distante quattro punti ed è occupato dalle rivali di giornata, le Partick Thistle Women mentre il terzo posto, il Graal di quest’anno, è lontano nove punti (e occupato dalle Scottish Champions in carica, le Glasgow City, che oggi facevano visita alle Hibs, quinti in classifica, a Meadowbank). Nonostante le Jambos si siano imposte in maniera larga e convincente (6-1) nel primo scontro diretto, giocato ad Oriam in settembre, la sfida in programma oggi al The Peasy è davvero una gara molto importante ed equilibrata, da affrontare con la giusta attenzione e determinazione perché mette in palio i proverbiali sei punti.

Selfie d’obbligo alla fermata del bus, nell’ultima trasferta del 2023 a seguito delle Hearts Women

Il meteo è davvero inclemente, con pioggia battente fin dal mattino sia ad Edimburgo, da dove parto col bus 900 verso le 10.30am, sia a Glasgow, destinazione finale della mia domenica pomeriggio. Il kick off del match è fissato per le 1pm, orario per me davvero ‘tattico’ che mi permette di andare alla gara e godermi anche un bel pezzo di tardo pomeriggio a casa.

Arrivo al Petershill Park che mancano circa quaranta minuti all’inizio del match e mi godo il pre-partita seduto nell’unica tribuna dell’impianto, dove sarò, al calcio d’inizio, circondato da tifosi di casa.

Le Hearts partono bene e passano in vantaggio per prime, con un bel goal di Katie Lockwood servita alla perfezione da un assist di Sade Adamolekun. Le Jags non sembrano, però, colpite dallo svantaggio ed alzano subito il baricentro, trovando il goal del pareggio poco dopo – complice anche l’ennesima disattenzione difensiva delle Girls in Maroon.

Jags in attacco nella ripresa

Il primo tempo corre via piuttosto veloce e si gioca sotto una pioggia davvero insistente. Le Hearts, che hanno anche oggi fatto un po’ troppa fatica ad imporre il proprio gioco, vanno comunque a riposo in vantaggio (1-2) grazie al bel goal su punizione di Ciara Grant, arrivato allo scoccare del minuto 45.

Nella ripresa le Jags trovano il pari ma il direttore di gara annulla (la palla era oltre la linea di fondo quando è stata messa in mezzo, prima di superare Parker-Smith), prima di restare in inferiorità numerica con poco più di venti minuti sul cronometro quando Falconer stende Timms lanciata a rete. Il rosso sembra, anche ad un tifoso delle Hearts come me, una punizione un po’ eccessiva perché se è vero che Georgia era lanciata a rete, c’erano altre due giocatrici del Partick Thistle ad affiancare Falconer ma, finalmente, le Hearts trovano la scossa che cercavano e allungano, ancora con Lockwood, prima di fissare il risultato sull’1-4 finale con un bel goal di Carly Girasoli, una delle migliori in campo anche oggi.

Grazie ai risultati dagli altri campi (con le City che si impongono 1-3 a Meadowbank), le Hearts si issano al quinto posto, portandosi ad un solo punto di distacco dal Partick Thistle ad una giornata prima della pausa invernale. Settimana prossima, con kick off alle 4.10pm (diretta tv su BBC ALBA), le Hearts ospitano le Celtic Women (oggi vittoriose 7-0 sulle Spartans, che sono adesso penultime dopo la vittoria del Montrose sull’Aberdeen) e proveranno a prendersi punti fondamentali per la loro classifica.

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Glasgow City, la difesa del titolo adesso si fa maledettamente complicata

Il tabellone, lungo la strada, che sponsorizza il match

Si, lo so, siamo solo alla tredicesima giornata (su trentadue) e tutto, ma proprio tutto può ancora succedere. Però, come dicevo per le Hearts Women e il loro obiettivo di migliorare il quarto posto dello scorso anno, anche per le Glasgow City, che nel maggio scorso avevano alzato il trofeo di campionesse di Scozia ad Ibrox al termine di una stagione combattutissima, l’obiettivo inizia a farsi sempre più difficile da raggiungere.

Le Campionesse di Scozia, infatti, arrivano allo scontro diretto con le Rangers Women distaccate otto punti dalle avversarie di giornata e sette dalle Celtic Women, le altre rivali per il titolo, e sulla scorta di un pareggio (0-0) ad Oriam contro le Hearts Women e una sconfitta senza appello (3-0) ad Airdrie contro le Hoops nel quarto di finale di League Cup, secondo obiettivo stagionale fallito dopo l’eliminazione dalla Women’s Champions League nel playoff contro le SK Brann.

Il match programme

Il calcio d’inizio della sfida del Petershill Park, le 2.10pm, mi permette di completare una clamorosa tripletta che, da sabato pomeriggio, mi ha portato da Easter Road ad Hampden Park, passando per Springburn. Ero curioso di vedere le due squadre sfidarsi dal vivo, un’occasione che finora non avevo mai avuto, e non sono rimasto deluso.

C’è davvero il pubblico delle grandi occasioni e, arrivato al The Peasy prima che aprissero i tornelli, riesco a godermi con calma tutto il pre-partita. Tribuna dello stadio divisa equamente in due, considerando il grande numero di fans delle Rangers attesi, prendo il programma e trovo posto in uno dei due settori centrali muniti di seggiolino. Io preferisco sempre stare in piedi, a vedere una partita, ma ieri non ero coinvolto emotivamente nel match, dovevo stare in giro ancora per molte ore e c’era anche rischio di pioggia, quindi una gara seduto sul seggiolino non mi ha dato cosi tanto fastidio!

Le squadre schierate al centro del campo, col trofeo della SWPL

Fin dall’avvio le squadre giocano ad un ritmo molto alto, con un’intensità che, solo ventiquattro ore prima ad Easter Rd, non ho mai visto nemmeno a tratti. Le Rangers Women sono più compatte, le Glasgow City cercano di rispondere colpo su colpo ma, inevitabilmente, il tempo si chiude con le ospiti avanti (0-1, grazie ad un calcio di rigore concesso per fallo di mano in area).

Nella ripresa le Rangers controllano la gara, le City provano a spingere per cercare il pareggio ma l’infortunio a Lovera, attaccante statunitense che si carica il peso dell’attacco arancionero considerando anche la giornata tutt’altro che ispirata della nazionale scozzese Lauren Davidson, tarpa le ali alle padrone di casa. Il goal che chiude il match arriva nei minuti finali, mentre sarà proprio di Davidson il primo tiro in porta delle City, arrivato addirittura nei minuti di recupero della ripresa.

Un momento della gara di ieri

Finisce 0-2, le Rangers tengono il passo delle Celtic Women e restano in vetta alla classifica, con un punto di vantaggio sulle Hoops, mentre le City (che mercoledì recuperano la gara rinviata qualche settimana fa col Montrose) sprofondano ad oltre dieci lunghezze dalla cima della classifica. Ad inizio gara faceva bella mostra di sé il trofeo della SWPL conquistato ad Ibrox lo scorso maggio, battendo le Rangers che, complice la vittoria delle Celtic Women sulle Hearts, avrebbero chiuso al terzo posto. Come detto, la stagione è davvero ancora lunga ma, ad oggi, la sensazione è che le City avranno grosse difficoltà a difendere il titolo – e, per la prima volta, iniziano davvero a sentire il fiato sul collo delle altre avversarie che puntano ad un clamoroso terzo posto finale.