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Women’s Champions League at Petershill Park, un’altra grande serata di calcio in Scozia

L’ingresso di Petershill Park

Ieri sera, kick off 7.35pm in una delle giornate in cui il meteo scozzese ha voluto e saputo prendersi la scena con la sua migliore interpretazione di un grande classico, le “quattro stagioni in una giornata”, si è tornato a respirare grande calcio europeo al femminile anche in Scozia.

Dopo un luglio in cui l’Europeo femminile si è preso titoli di giornali e l’attenzione mediatica che merita e che, finalmente, comincia ad arrivare, il calcio scozzese femminile torna sul palcoscenico europeo col primo turno della fase di qualificazione dell’edizione 2022/23 della Women’s Champions League.

Il riscaldamento della AS Roma Femminile poco prima che l’acquazzone si scatenasse su Springburn

Con le campionesse di Scozia in carica, le Rangers, di scena in Grecia, è il Petershill Park di Springburn (Glasgow) il “place to be” per risentire le note dell’inno della Champions League. Le Glasgow City, seconde in classifica lo scorso anno in SWPL1, si sono garantite il diritto di ospitare uno dei tornei che formano la primissima fase di qualificazione per la fase a gironi della massima competizione europea di calcio di club femminile – la fase di qualificazione prevede tornei tra club “campioni” del proprio paese, e club che invece sono arrivati al secondo/terzo posto – a seconda del coefficiente UEFA del paese.

Il primo turno di qualificazione vede protagoniste 42 squadre che hanno vinto il rispettivo torneo domestico, e 16 che si sono invece piazzate, come detto, al secondo o terzo posto.

Squadre schierate al centro del campo in attesa dell’inno della Women’s Champions League

Ieri pomeriggio, con kick off alla 1pm, la giornata si era aperta con la prima semifinale tra Paris FC e Servette (squadra che aveva, lo scorso anno, eliminato le Glasgow City battendole a Cumbernauld) ma per motivi logistici e di lavoro sono stato costretto a rinunciare a questa gara. Finito il turno in ufficio, invece, mi sono imbarcato (nonostante l’ennesimo sciopero dei treni in quest’estate davvero molto calda) verso Glasgow per andare al Petershill Park a vedere la seconda semifinale, che vedeva le padrone di casa del Glasgow City FC sfidare l’AS Roma Femminile.

Era la prima volta che due squadre femminili italiane e scozzesi si sfidavano in Europa e, anche per questo, non volevo mancare quindi dopo una breve sosta al Waxy O’Connor’s per la ‘solita’ pinta di Chieftain IPA (il cui prezzo, ahimè, è però ormai fuori portata a causa della folle impennata del costo della vita quassù) sono tornato alla Buchanan Bus Station per prendere uno dei bus della First (87, 88 o 89) e dopo poche fermate sono sceso alla mia destinazione.

Una fase del secondo tempo della gara

Il Petershill Park è un impianto che si trova a nord di Glasgow e che ospita le gare casalinghe di Glasgow City, Partick Thistle Women e di altri due club maschili che partecipano alla West of Scotland League. Ha una capienza di 1,000 spettatori con 500 posti a sedere e ieri sera, dato ufficiale comunicato dal club, eravamo in 784 presenti alla partita.

Se si conta il giorno (giovedì), l’orario, il fatto che da qualche giorno qui in Scozia hanno riaperto le scuole e il meteo tutt’altro che favorevole, si capisce che il dato è davvero interessante.

Il sole splende ancora sul Petershill Park

Le squadre entrano in campo per il riscaldamento sotto un cielo plumbeo, che mezz’ora più tardi si aprirà lasciando cadere due acquazzoni clamorosi, prima che il vento (freddo) spazzi via le nuvole, con la gara che si chiude con un tramonto davvero molto fotogenico.

L’AS Roma Femminile è al debutto assoluto in Women’s Champions League e sono davvero curioso di vederla giocare, finalmente, dal vivo. Nelle ultime due stagioni è stata la più grande avversaria delle Juventus Women in Italia e vanta tra le sue fila giocatrici di fama internazionale, come Valentina Giacinti, Elena Linari, capitan Elisa Bartoli, Manuela Giugliano e Lucia Di Guglielmo che hanno preso parte, con l’Italia, alla spedizione in Inghilterra per l’Europeo, ma nella rosa ci sono anche, tra le altre, la giapponese Moeka Minami e la brasiliana Andressa.

Il gioco riprende dopo il goal dell’1-3 che ha di fatto chiuso i giochi

La gara è intensa fin dall’avvio, con le due squadre che giocano un primo tempo a ritmi elevati e con momenti quasi frenetici, andando a riposo sull’1-1. Al vantaggio della Roma con il goal di Benedetta Glionna risponde il City che, dopo qualche fase di pressione, vede premiati i propri sforzi col pareggio (sfortunato autogol di Minami, forse l’unico errore della difensora giapponese in tutta la serata).

Nel secondo tempo le City, anche loro con molti volti nuovi rispetto alla scorsa stagione su cui spicca l’attaccante messicana Desirée Monsiváis, provano ad attaccare subito la Roma che, però, esce alla distanza. Le giallorosse crescono e inevitabilmente passano in vantaggio al 59′ ancora con Glionna prima di chiudere il match all’81’ con il goal di Lazaro che fissa il risultato sull’1-3, punteggio con cui si chiude la gara.

Il programma dell’evento che ho acquistato online e trovato all’ingresso, ognuno firmato da una giocatrice della rosa delle Glasgow City (Emily Whelan ha firmato il mio)

L’AS Roma si guadagna cosi il diritto di giocare la finale contro il Paris FC, finale che mette in palio un posto nel secondo turno di qualificazione – che prevede gare di andata e ritorno, con le vincenti qualificate per la fase a gironi della Women’s Champions League.

Le Glasgow City, invece, giocheranno nel primo pomeriggio di domenica la gara per il terzo posto contro il Servette. La gara è piuttosto inutile ma servirà a Gleeson e al suo staff per mettere a punto gli schemi e dare spazio a tutto il gruppo che, non ho dubbi, quest’anno riuscirà comunque a prendersi delle soddisfazioni.

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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