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La SWNT ha iniziato il cammino verso EURO2025

Le squadre schierate a centrocampo per gli inni nazionali

La Scozia Femminile ha iniziato, non senza qualche difficoltà, il proprio cammino verso la fase finale dell’Europeo 2025, in programma in Svizzera l’estate del prossimo anno.

Dopo aver fallito la qualificazione alla fase finale di EURO2022 e della Coppa del Mondo 2023 ed essere retrocessa, come ultima del suo girone, nel Gruppo B di UEFA Nations League, la SWNT vuole interrompere la striscia negativa e tornare ad esibirsi sui maggiori palcoscenici del calcio femminile.

Per farlo, Rachel Corsie e compagne dovranno superare diversi ostacoli, posti dal processo di qualificazione. La Scozia, inserita in fascia B, dovrà cercare il miglior piazzamento possibile nel proprio gruppo prima di cominciare i playoffs e la rincorsa ad un posto ad EURO2025 è cominciata venerdì 5 aprile dal Gradski stadio Dubočica di Leskovac, dove le ragazze di coach Pedro Martinez Losa hanno sfidato le padrone di casa della Serbia nella prima giornata.

La gara, giocata in condizioni climatiche decisamente diverse da quelle cui siamo abituati quassù, ha posto la Scozia di fronte a diverse sfide ma la prestazione messa in campo, al netto di numerose attenuanti (tra le altre, le numerose assenze per infortuni più o meno gravi), non può definirsi soddisfacente.

Il match si chiude sullo 0-0, al termine di oltre novanta minuti in cui la Serbia ha forse il diritto di nutrire un certo rammarico per le occasioni sprecate ma che, in generale, sono stati davvero avari di emozioni.

Il secondo match di questa finestra internazionale vedeva la Scozia tornare ad Hampden Park, per la prima volta nel 2024, contro la Slovacchia. In Nations League la SWNT ha chiuso con due pareggi (uno dei quali ottenuto in casa, contro il Belgio) e quattro sconfitte e l’aspettativa di tutti era di tornare alla vittoria – anche cercando di dimenticare una Pinatar Cup tutt’altro che entusiasmante, più per le prestazioni messe in campo che per i risultati ottenuti.

Il match programme della gara, con Jenna Clark in copertina

Parto da Edimburgo verso le 3.30pm per un calcio d’inizio fissato, con davvero scarsa considerazione dei mezzi pubblici che portano dal centro di Glasgow ad Hampden, per le 7.35pm. Arrivo a Glasgow verso le 5.30pm e decido di andare direttamente allo stadio, mangiandomi un panino tra il viaggio in treno e il percorso a piedi che separa la stazione di Mount Florida dalla casa del calcio scozzese.

Entro che manca poco meno di un’ora al calcio d’inizio, prendo posto e aspetto, leggendo il programma e guardando il riscaldamento delle squadre. Quando le formazioni entrano in campo per gli inni nazionali devo ammettere che il pubblico presente sugli spalti è più numeroso di quanto mi aspettassi. Capitan Rachel Corsie oggi festeggia un grande traguardo, il cap numero 150 di una carriera davvero da incorniciare e le sue compagne vogliono darle, in regalo, una vittoria.

Nel primo tempo, però, la prestazione della Scozia è molto simile a quella, incolore, vista in Serbia settimana scorsa. Troppe difficoltà in fase di costruzione, parecchia confusione e portiere avversaria mai chiamata in cause. L’head coach della SWNT conferma l’undici iniziale anche nella ripresa e, nonostante continuino le difficoltà, un colpo di testa di Sophie Howard al 62′ sblocca il risultato – che non sarebbe più cambiato.

La Scozia, al termine di un match che andrà nella storia per il traguardo personale di Corsie più che per il suo andamento, conquista la vittoria che cercava e si issa in vetta al girone a pari punti con la Serbia, prima del back-to-back contro Israele in programma tra fine maggio ed inizio giugno, in cui per la SWNT dovranno arrivare sei punti, prestazioni convincenti e parecchi goal a referto per mettersi davvero sulla strada giusta.

Per il momento, considerando la situazione, va bene anche cosi.

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Rugby lover e blogger. Collaboratore di OnRugby come corrispondente dalla Scozia dal 2016. Mi sono lentamente ma inesorabilmente appassionato alla palla ovale e dal 2008 ho iniziato a scrivere di rugby, collaborando con lameta, mondorugby.com e portando l'ovale dentro SportPeople. Dal 2013 ho partecipato come corrispondente dalle Home Nations all'avventura di DotRugby e ho collaborato con The Sport Review, InsideRugby Italia, The Offsideline, SCRUM Magazine, il sito ufficiale delle Zebre Rugby - per cui ho curato la fase finale del Pro12 stagione 2013/'14 - e il sito ufficiale del Guinness Pro12 (sezione in italiano). "Alba Ovale" è un progetto pensato nel 2012 e partito nel 2013, per far conoscere il "dietro le quinte" del rugby scozzese al pubblico italiano appassionato di rugby. Dalla Scozia, guarda al mondo celtico e alle Home Nations, con attenzione anche alle vicende del rugby italiano e internazionale.

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